Inoltre Petrarca definisce giovanile errore il suo amore per la donna e per questo chiede perdono. L'intero sonetto quindi si pone come una sorta di confessione e di autocondanna delle scelte dell'autore; è dunque del tutto naturale che i versi oscillino tra presente e passato.
Perché Petrarca definisce un errore il suo amore per Laura?
Il motivo dei sospiri era il suo primo giovanile errore, l'amore per Laura: lo definisce errore già da anziano, quando già si era staccato dalle cose terrene (lettera ai posteri) perché si pente dei suoi comportamenti precedenti, terreni e materiali; dice infatti di essere un uomo diverso rispetto a prima, e ...
Il "giovenile errore" è l'amore per Laura: il sostantivo va chiaramente inteso nel senso cristiano di “peccato” e “sviamento” provocato dall'attrazione per le cose terrene, e risolto solo dalla Canzone alla Vergine che, con perfetta simmetria, chiude i Rerum vulgarium fragmenta.
Petrarca chiede al suo pubblico di essere perdonato per tre motivi: La vana illusione amorosa che ha caratterizzato la sua vita passata, La varietà dello stile condizionato dal suo stato d'animo ora angosciato, ora felice; La frammentarietà della sua produzione poetica.
Il tormento interiore di Petrarca, di cui il lettore prende coscienza già nel sonetto proemiale, in cui si nominano il “vecchio” e il “nuovo” uomo, sembrerebbe dirsi concluso con l'ultima canzone, quella che chiude l'opera, in cui egli si rivolge alla Vergine, chiedendole di fargli trovare la pace.