Domanda di: Battista Costa | Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2023 Valutazione: 4.3/5
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Mille euro al mese: secondo alcune norme di legge è questa, all'incirca, la soglia di povertà delle persone. Chi percepisce uno stipendio inferiore ha diritto a una serie di benefici e contributi (statali e non).
Nel 2022, il 20,1% delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà (circa 11 milioni e 800mila individui) avendo avuto, nell'anno precedente l'indagine, un reddito netto equivalente, senza componenti figurative e in natura, inferiore al 60% di quello mediano (ossia 11.155 euro).
Si tratta della somma complessiva dei redditi dei vari componenti del nucleo familiare al netto dell'Irpef, incrementato del 20% del valore del patrimonio, con esclusione della prima casa (DPCM 30.04.1997).
Gli appartenenti al ceto medio, a seconda dell'ampiezza del nucleo familiare, si collocano nelle seguenti classi di reddito: dai 21.800 ai 23.000 euro, le famiglie di due persone; dai 29mila ai 30.600 euro, le famiglie con tre componenti; dai 35.500 ai 37.500 euro, i nuclei familiari di 4 componenti; dai 41.400 ai ...
In Italia, la fascia di età con il reddito più alto è quella delle persone tra i 45 e i 64 anni, che nel 2022 hanno dichiarato in media 26,8 mila euro. A seguire ci sono le persone sopra i 64 anni (e quindi in maggioranza pensionati) con 22,7 mila euro e quelle tra i 25 e 44 anni con 19 mila euro.