Vincere, leggere, ridere, credere e molti altri, anche se si tratta del gruppo meno numeroso. Rientrano in questa coniugazione anche dei verbi un po' dispettosi che non hanno la desinenza -ere all'infinito: si tratta dei verbi in -rre come trarre, porre, produrre e dei due verbi dire e fare.
Coma già sappiamo, i verbi italiani si suddividono in base alle desidenze dell'infinito semplice: –are (andare); –ere (sapere); ire (aprire); l'infinito composto (o passato) si forma con l'infinito dell'ausiliare del verbo + il participio passato del verbo.
Il soggetto dell'infinito in tal caso rinvia normalmente al soggetto del verbo reggente, ma può anche, limitatamente a certi predicati, avere interpretazione generica: gli ho chiesto come arrivare alla stazione («come potevo arrivare / come si poteva arrivare alla stazione»).
Qual è la differenza tra verbi finiti e verbi indefiniti?
Modi finiti e indefiniti
modi finiti: ci danno informazioni su chi compie l'azione (persona e numero) e sul tempo. Sono indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo; modi indefiniti: ci danno informazioni soltanto sul tempo. Sono infinito, participio e gerundio.
Modi finiti: indicano chi compie l'azione attraverso la persona e sono indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo; Modi indefiniti: sono infinito, participio e gerundio e variano in base al tempo.