Domanda di: Dr. Akira Fabbri | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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I tassi d'interesse potrebbero scendere a partire dal 2024
In questa situazione d'instabilità il governo italiano sta facendo di tutto per agevolare i più giovani ad accedere ad un mutuo per l'acquisto della prima casa. Anche queste strategie tendono ad influenzare positivamente la curva dei due indici già citati.
Finché l'inflazione è alta, anche i tassi saranno elevati. A pagarne conseguenze più pesanti saranno i mutui a tasso variabile, con un progressivo aumento del tasso Euribor al 4%, dunque tra non molto un mutuo a tasso variabile potrebbe costare quanto uno a tasso fisso.
Con la recente stretta della BCE purtroppo si dovrà attendere la fine del 2023 per valutare una riduzione dei tassi. Ma tutto dipenderà dall'inflazione, unico obiettivo di questi continui rialzi. Un sondaggio della BCE stimava una discesa dell'inflazione verso il 5,8%, fino ad arrivare al 2,4% nel 2024.
Il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, ha affermato che la Bce «probabilmente avrà raggiunto il picco dei tassi di interesse entro l'estate», prevedendo che l'inflazione scenderà verso il 2% entro la fine del 2024 o all'inizio del 2025.
Considerando questa comunicazione, secondo le ultime stime fornite da Facile.it, ipotizzando che l'indice Euribor cresca ulteriormente e in modo analogo all'aumento dello 0,5% dei tassi, la rata di un mutuo variabile nei primi tre mesi del 2023 salirà complessivamente di 330 euro a 1.075 euro.