Quando i balconi fanno distanza?

Domanda di: Gabriele Milani  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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A connotare come finestrata una parete, ha aggiunto la Cassazione, è anche la presenza di balconi, cioè manufatti che assicurano la possibilità di esercitare la veduta. I balconi vanno quindi considerati ai fini del calcolo della distanza dall'edificio antistante.

Quando il balcone fa distanza?

La legge afferma che un balcone va collocato ad una distanza minima di 1,5 m (se è una veduta diretta) o 75 cm (se è laterale o obliqua) dal fondo del vicino. La ragione è impedire che, affacciandosi sulla proprietà altrui, si possa violare la privacy del confinante.

Come si misura la distanza tra due fabbricati?

La distanza minima tra le costruzioni si misura in modo lineare (e non radiale) [1], ossia proiettando sul piano su cui giace la linea di confine la parte più sporgente della costruzione.

Cosa si intende per distanza tra pareti finestrate?

1444/1968, in materia di distanze tra edifici, fa espresso ed esclusivo riferimento alle pareti finestrate, dovendosi intendere come tali solo le pareti munite di finestre qualificabili come vedute, senza ricomprendere quelle sulle quali si aprono mere luci.

Quanto può sporgere una terrazza?

Non si possono parimenti costruire balconi o altri sporti, terrazze, lastrici solari e simili, muniti di parapetto che permetta di affacciarsi sul fondo del vicino, se non vi è la distanza di un metro e mezzo tra questo fondo e la linea esteriore di dette opere.

Calcolo della distanza tra edifici: i balconi vanno considerati