Domanda di: Ing. Maruska Damico | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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Quando l'anima lascia il corpo tende a ricordare, con più o meno attaccamento, le esperienze terrene e potrebbe avere difficoltà nel proseguire il suo cammino: tuttavia, il percorso di reincarnazione una volta iniziato deve essere necessariamente portato a termine.
L'espressione esperienza extracorporea, nota anche con le sigle OBE e talvolta OOBE (dall'inglese out of body experience), sta a indicare tutte quelle esperienze, la cui interpretazione rimane controversa, nelle quali una persona percepisce di "uscire" dal proprio corpo fisico, cioè di proiettare la propria coscienza ...
Poiché il cuore è la posizione dell'anima umana e della forza vitale, è l'organo della massima importanza nella fisiologia aristotelica. Di conseguenza, il cuore è il primo organo ad apparire durante lo sviluppo embrionale.
La reincarnazione nella filosofia occidentale viene indicata con il termine metempsicosi (dal greco antico μετεμψύχωσις metempsicosis, "passaggio delle anime") intendendo la trasmigrazione dell'anima o dello spirito vitale dopo la morte in un altro corpo di essere umano, animale o vegetale.
La principale caratteristica della perdita dell'anima è la sensazione di non essere se stessi o di avere parti di sé nascoste o perse. Di conseguenza, si perdono anche energia e vitalità. Allo stesso tempo, si prova una forte sensazione di vuoto e di ansia, quasi sempre accompagnata da depressione e stanchezza.