Quando si fa il Vin Santo?

Domanda di: Siro Ferrari  |  Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023
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- Il periodo minimo di appassimento delle uve destinate alla produzione di Vin Santo non deve essere inferiore alla data del 20 dicembre, ma può protrarsi sino al 31 marzo dell'anno successivo.

Come si fa il Vin Santo?

Dal punto di vista enologico, il Vin Santo è un vino passito, ottenuto dalla vinificazione di uve che hanno subito un lungo processo di disidratazione. Questo comporta una separazione dell'acqua dagli acini, e di conseguenza una concentrazione zuccherina molto alta.

Quanto può durare il Vin Santo?

Il Vin Santo ha un buon potenziale di conservazione e può certamente essere conservato nella propria cantina per 10 anni o più.

A cosa serve il Vin Santo?

Il Vin Santo è un accompagnamento eccellente a pasticceria come i tradizionali cantucci toscani, i “Cantucci e Vin Santo” della tradizione. Al Vin Santo si abbinano anche altri dolci della tradizione toscana come i ricciarelli, il buccellato o il tradizionale castagnaccio.

Che uva si usa per il Vin Santo?

Da noi in Toscana le uve più adatte a fare il Vin Santo sono il Trebbiano toscano, la Malvasia del Chianti, il Canaiolo bianco, il San Colombano (utlizzato per lo più a Carmignano) e il Sangiovese (per la versione “occhio di pernice”; anche se le ricette dei vitigni sono varie ed incostanti.

IL VIN SANTO DEL CHIANTI PARTE 1 raccolta e appassimento delle uve