L'esecuzione del tampone deve essere rimandata nel caso in cui nei due giorni precedenti si presentassero sintomi riconducibili al Covid-19 quali febbre, tosse, difficoltà respiratorie e diarrea.
In caso compaiano sintomi riconducibili a COVID-19 è bene rimanere a casa, limitando il più possibile il contatto anche con i conviventi e contattare il proprio medico di medicina generale (o il pediatra in caso di minori) che valuterà se prescrivere il tampone.
Cosa fare se si è stati a contatto con un positivo?
A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell'autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo ...
Cosa succede se uno si rifiuta di fare il tampone?
Quindi, se ad esempio uno degli studenti della classe in cui si è riscontrato il primo caso positivo rifiutasse di sottoporsi al test rapido T0 (quello da effettuare entro le 48 ore dall'ultimo contatto), di sicuro lo stesso ragazzo sarà posto in quarantena; e c'è addirittura il rischio che la disposizione possa ...
Non è raccomandato prescrivere test diagnostici a persone che sono state a contatto con contatti stretti di un caso confermato. Esse non devono, inoltre, essere considerate sospette né essere sottoposte ad alcuna misura di quarantena.