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Quando si usa imperfetto esempi?
per descrivere la situazione di “background”, cioè di sfondo.
L'uomo era alto e magro e aveva un folta barba. C'era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso... Durante la guerra il pane era razionato: si mangiava poco. Mio nonno faceva il falegname [carpenter] ed era molto bravo nel suo lavoro.
Quando non usare il congiuntivo Learnamo?
Il Congiuntivo non si usa generalmente quando il soggetto della principale e il soggetto della subordinata sono uguali, infatti si usa l'infinito. Il Congiuntivo può essere sostituito in una frase dal Condizionale senza modificare il significato generale.
Che differenza c'è tra congiuntivo e condizionale?
Il congiuntivo si usa per esprimere un'azione che indica un evento non sicuro, ipotetico o irreale a differenza del condizionale che esprime un'azione incerta ma che accadrà molto probabilmente in presenza di una determinata condizione.
Quando si può dire se io avrei?
Quando invece la particella “se” non ha valore ipotetico permette l'uso di “se avrei”. Pensiamo per esempio alle proposizioni dubitative o alle interrogative indirette: ESEMPIO: Chissà se avrei potuto rivederla di nuovo. ESEMPIO: Prima di uscire di casa mi ha chiesto se avrei fatto tardi.
Come non confondere il congiuntivo e condizionale?
Innanzitutto, bisogna tenere a mente questa sfumatura di significato: usiamo il congiuntivo quando vogliamo esprimere un'azione che indica un evento non sicuro, ossia possibile. Il condizionale, invece, quando parliamo di un'azione che è sì incerta, ma che sicuramente accadrà in presenza di una determinata condizione.
Che verbo va dopo spero?
La regola generale è: dopo verbi che esprimono opinione ecc. (credo, penso, spero...) solitamente si ha il congiuntivo, poiché questo è il modo della soggettività: credo che tu sia, penso che lui abbia, spero che voi andiate.
Che avessi o che avrei?
Quando usare se avessi e quando se avrei “Se avrei” è scorretto soltanto quando la particella “se” serve per costruire un periodo ipotetico: in quel caso, l'unica espressione consentita dalla lingua italiana è “se avessi”, con il congiuntivo.
Quali verbi richiedono il congiuntivo?
Reggono il congiuntivo i verbi che esprimono "una volizione (ordine, preghiera, permesso), un'aspettativa (desiderio, timore, sospetto), un'opinione o una persuasione", tra cui: accettare, amare, aspettare, assicurarsi, attendere, augurare, chiedere, credere, curarsi, desiderare, disporre, domandare, dubitare (ma all' ...
Come si analizza piacerebbe?
"piacerebbe"
VOCE DEL VERBO: PIACERE. CONIUGAZIONE: SECONDA. MODO: CONDIZIONALE. TEMPO: PRESENTE. PERSONA: 3a PERSONA SINGOLARE. GENERE: INTRANSITIVO. FORMA: ATTIVA.
Come si dice se avesse o se avrebbe?
Sono entrambe corrette. La seconda rappresenta l'evento dell'avere notizie come futuro (rispetto a un punto di riferimento passato); la prima lo rappresenta come ipotetico: il congiuntivo, infatti, configura la proposizione temporale introdotta da quando come temporale-ipotetica.
Quando si può dire se avrebbe?
Il verbo è al condizionale per sottolineare che quanto espresso nell'interrogativa è soggetto a condizione, anche sottintesa: non so se avrebbe fatto questo lavoro (se avesse potuto scegliere).
Quando deve essere usato il congiuntivo?
Il suo scopo è quello di esprimere un dubbio, un'ipotesi, un'incertezza, una possibilità, un'esortazione. Dunque per capirci, se siete in dubbio o se desiderate comunicare una sfumatura di potenzialità nella vostra frase, il congiuntivo è il modo che dovrete utilizzare.
Cosa si usa dopo il congiuntivo?
Se il verbo della principale regge dopo di sé il congiuntivo, dovremo invece utilizzare: per indicare anteriorità, il congiuntivo trapassato; per indicare contemporaneità, il congiuntivo imperfetto; per indicare posteriorità, il condizionale passato.
A cosa serve il congiuntivo?
Il significato del congiuntivo Dunque “congiuntivo” vuol dire letteralmente “che congiunge“, ovvero è un modo che viene usato frequentemente nelle proposizioni subordinate alla principale. Il suo scopo è quello di esprimere un dubbio, un'ipotesi, un'incertezza, una possibilità, un'esortazione.
Quando si può usare il presente al posto del congiuntivo?
L'uso dell'indicativo è favorito quando si nega un dubbio (non dubito che è bravo, che si avrà forse anche per effetto della frase affermativa che avrà pronunciato l'interlocutore) e quando il verbo valutativo introduce un verbo volitivo (specie se questo è bisognare: credo che bisogna essere aperti a nuovi ingressi).
Come si dice facciano o faccino?
Questi verbi sono spinti a livello popolare e in toscano a conguagliarsi su quelli regolari in –are, formando così, poniamo, alla terza plurale del congiuntivo, invece di facciano, *faccino (come scriveva Machiavelli), soddisfino invece di soddisfacciano, disfino in luogo di disfacciano.