Domanda di: Ing. Nicoletta Longo | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 5/5
(40 voti)
Quando vide brillare la lama del suo Marco Bruto, Cesare cadde ai piedi della statua di Pompeo, suo nemico nella guerra civile del 49 a.C., e morì colpito da 23 coltellate.
Alcuni sostengono che Cesare si difese contro tutti gli altri, ma quando vide Bruto che gli veniva incontro armato di pugnale, si coprì la testa con la toga e si lasciò cadere. Gli assalitori spinsero Cesare contro la statua del suo vecchio nemico Pompeo. La statua si tinse di sangue. Cesare ricevette 23 coltellate.
Il 15 marzo del 44 a.C infatti, il generale Giulio Cesare, probabilmente l'antico romano più celebre di sempre, veniva assassinato con 23 pugnalate inferte da un gruppo di senatori che volevano fermarne l'inarrestabile scalata al potere assoluto.
"Tu quoque, Brute, fili mi" è la frase di Giulio Cesare per eccellenza e, probabilmente, anche l'unica che non ha mai pronunciato. Stando a quanto raccontato da Svetonio, infatti, il celeberrimo giorno delle idi di marzo del 44 a.c. l'imperatore accoltellato si limitò ad emettere un assai meno cinematografico gemito.
Quali furono le conseguenze della morte di Cesare?
La sconfitta dello storico rivale aprì ad Ottaviano un periodo di incontrastato potere. Accumulò su di sé diversi titoli: console, tribuno della plebe, pontefice massimo, proconsole di tutte le province di Roma e soprattutto per la prima volta il titolo di Imperatore.