Domanda di: Enrica De luca | Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2023 Valutazione: 4.2/5
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In generale, e ai fini fiscali, i documenti rilevanti devono essere conservati almeno per i quattro anni successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi e IVA di riferimento (articoli 43 DPR 600/73 e 57 DPR 633/72). Nel caso di omessa dichiarazione il termine appena citato aumenta di un anno.
Conservazione dei documenti per 10 anni: il codice civile
Le scritture devono essere conservate per dieci anni dalla data dell'ultima registrazione. Per lo stesso periodo devono conservarsi le fatture, le lettere e i telegrammi ricevuti e le copie delle fatture, delle lettere e dei telegrammi spediti.
Le ricevute dei pagamenti delle tasse e dell'Iva, degli oneri deducibili e detraibili (compresa la detrazione Irpef del 41% o del 36%) si possono "eliminare" solo dopo 5 anni a partire dall'anno successivo a quello della dichiarazione annuale (quindi 6 anni).
Tra i documenti da conservare per 20 anni ci sono invece quelli commerciali in ambito immobiliare. Diverso ancora il caso degli atti sottoscritti con il notaio, come il rogito: in quel caso, i documenti vanno custoditi per sempre.
Dovrai conservare i documenti relativi a ristrutturazioni edilizie che hanno dato origine a detrazioni fiscali fino alla fine del quinto anno successivo a quello in cui hai presentato la dichiarazione dei redditi dove è stata detratta l'ultima quota della detrazione.