Si pensi, ad esempio, al rumore di un martello pneumatico che si aggira intorno ai 90 decibel e che potrebbe essere rischioso anche per chi entra a contatto con tale attrezzatura anche solo dopo una giornata di lavoro.
Qualora per varie ragioni il limite dei 40 dB non possa essere rispettato, gli esperti raccomandano, comunque, di non superare la soglia dei 55 dB. le Linee guida dell'Oms per il rumore all'interno della comunità (pdf 9,7 Mb).
La legge [1] stabilisce innanzitutto che, per evitare danni all'udito, il limite di esposizione quotidiana non può superare gli 87 decibel (dB) o i 140 dB di picco. Quindi il datore di lavoro deve fare tutto il possibile per evitare che nessun lavoratore sia esposto a rumori di questa intensità.
Una conversazione normale raggiunge mediamente un valore di 60 dB, dove una voce parlata misura 50 dB, mentre il brusio di un ufficio è intorno ai 65dB, la voce di una persona che ha un tono alto raggiunge i 70 dB e diventa già un rumore per le nostre orecchie.
I corni utilizzano un flusso di azoto gassoso per produrre un suono che supera i 154 decibel, come quello che si sentirebbe stando accanto al motore di un jet in fase di decollo. Una breve esposizione a questa intensità sonora non è letale (servirebbero 185-200 dB), anche se è sufficiente per far esplodere i timpani.