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Quando le dimissioni non sono valide?
La procedura telematica non si applica quando le dimissioni o la risoluzione consensuale sono contenute nei verbali di conciliazione sottoscritti nelle cosiddette sedi protette. Non è prevista, inoltre, nel caso di dimissioni rassegnate dagli impiegati nel pubblico impiego e dai lavoratori domestici.
Chi deve fare la convalida delle dimissioni?
Il servizio ispettivo deve rilasciare, entro 45 giorni dalla richiesta fatta dal genitore, il provvedimento di convalida che viene inviato al/alla dipendente ed al datore di lavoro, consentendo quindi a quest'ultimo di espletare le formalità relative alla cessazione del rapporto di lavoro.
Come funziona la convalida delle dimissioni?
L'obbligo di convalida delle dimissioni rimane ma cambiano le procedure da seguire: gli interessati dovranno far convalidare le proprie dimissioni presso la sede dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro competente, a garanzia della genuinità della decisione senza alcuna imposizione del datore di lavoro.
Come convalidare dimissioni volontarie?
La convalida va effettuata sul sito dell'Inps e del Ministero del lavoro inviando un apposito modulo dimissioni. La revoca delle dimissioni può essere fatta entro 7 giorni dall'invio.
Come comunicare le dimissioni all'ispettorato del lavoro?
presentare apposita richiesta all'Ispettorato. NON DEVONO, invece, utilizzare la procedura di dimissioni on- line presente sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “CLIC LAVORO” (e a cui si accede con lo SPID personale o per la quale procedura è possibile farsi assistere dai patronati).
Cosa portare all'ispettorato del lavoro?
Gli interessati devono presentarsi con la seguente documentazione: lettera di dimissioni con prova di avvenuta consegna al datore di lavoro, ultima busta paga, documento di identità (o permesso di soggiorno in corso di validità), codice fiscale, email/pec del datore di lavoro e codice fiscali dei figli.
Cosa succede dopo la denuncia all'ispettorato del lavoro?
Quando fai una denuncia, l'ispettorato fa scattare l'attività di verifica. A quel punto quindi, l'azienda potrebbe ricevere una visita di controllo da parte degli ispettori. La constatazione dell'infrazione, fa scattare subito la sanzione se il datore di lavoro viene colto in flagrante.
Cosa mi aspetta dopo le dimissioni?
Il lavoratore che si dimette per giusta causa ha sempre diritto all'assegno di disoccupazione (che oggi si chiama Naspi); egli dovrà dare, all'Inps, la prova della giusta causa, eventualmente esibendo la lettera indirizzata all'azienda; – le ultime mensilità maturate e non ancora corrisposte; – il TFR maturato.
Cosa fare se l'ispettorato del lavoro non funziona?
Il datore di lavoro può contestare i risultati degli accertamenti ispettivi presentando scritti difensivi all'ITL competente entro 30 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione, oppure richiedendo di essere ascoltato personalmente, al fine di replicare al giudizio espresso dagli ispettori.
Come faccio a sapere se le dimissioni sono andate a buon fine?
LA PROCEDURA accedendo al sito www.inps.it (sempreché non l'abbia già ottenuto in passato); b) registrarsi al Ministero del Lavoro, accedendo l'accesso al sito www.cliclavoro.gov.it (sempreché non l'abbia già fatto in passato);
Quando viene pagato il TFR dopo dimissioni volontarie?
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Quanto tempo ha il datore di lavoro per pagare la liquidazione?
Il TFR dei dipendenti privati deve essere pagato entro 60 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Tuttavia, in alcuni casi può essere pagato in un momento successivo, ma entro un anno dalla fine del rapporto di lavoro.
Quanto costa l'Ispettorato del Lavoro?
La vertenza sindacale è sostanzialmente gratuita per il lavoratore iscritto al sindacato (l'iscrizione ha un costo medio di circa 100 euro all'anno).
Come denunciare ex datore di lavoro?
Dove si può denunciare il datore di lavoro In primis, è possibile farlo direttamente presso l'Ispettorato del lavoro territorialmente competente. È possibile, inoltre, anche denunciare lo sfruttamento presso gli uffici della Guardia di Finanza.
Quanto tempo si ha per denunciare il datore di lavoro?
Se per denunciare il datore di lavoro di un reato da questi commesso (ad esempio, la diffamazione) ci sono solo tre mesi da quando si è avuto conoscenza dell'illecito, per tutte le azioni civili, come quella di recupero degli stipendi non corrisposti o per il mobbing, il dipendente ha molto più tempo.
Quando l'INPS paga il TFR al posto del datore di lavoro?
L'INPS è tenuta al pagamento delle prestazioni in favore dei lavoratori entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda, completa di tutti gli allegati richiesti.
Cosa fare se il datore di lavoro non paga il TFR?
Qualora invece si verificasse il fallimento dell'azienda, il lavoratore può rivolgersi all'INPS per poter ricorrere al Fondo di Garanzia, che consente infatti ai dipendenti di ottenere il corrispettivo del TFR ed eventualmente delle ultime tre mensilità non pagate.
Quanto tempo per richiedere differenze retributive?
Il Codice civile prevede(va) una diversa durata a seconda della natura del credito generato dal rapporto di lavoro: cinque anni per le indennità di fine rapporto (art. 2948, co. 1, n. 5 c.c.), tre anni per le differenze retributive nei rapporti di oltre un mese (art.
Quanto costa un avvocato per una causa di lavoro?
In molti casi, gli avvocati del lavoro fissano i loro onorari ad un tasso fisso e/o variabile. La parte fissa ha un costo medio tra € 100 e € 800, mentre la parte variabile solitamente rappresenta tra l'8% e il 25% dei benefici ottenuti quando il processo è completato con successo.
Come si chiama oggi l'Ispettorato del Lavoro?
A seguito dell'entrata in vigore del Decreto legislativo n. 149/2015, dal 14 settembre 2015, è stata istituita l'Agenzia unica per le ispezioni del lavoro denominata "Ispettorato Nazionale del Lavoro".