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Cosa spetta alla moglie dopo il divorzio?
L'unico diritto spettante al coniuge divorziato, infatti, è la possibilità di chiedere un assegno periodico a carico della quota disponibile dell'eredità, che potrà essere erogato solo al sussistere congiunto di due presupposti: il richiedente deve beneficiare di un assegno di divorzio e al momento della richiesta deve ...
Come non pagare gli alimenti alla moglie?
Sappi che ci sono determinate condizioni che potrebbero evitare o revocare il pagamento:
addebito della separazione all'altro; reddito, capacità lavorativa, capacità di spesa del coniuge beneficiario; nuova convivenza e/o nuove nozze del coniuge beneficiario; rinuncia all'assegno da parte del beneficiario.
Che differenza c'è tra assegno di mantenimento e alimenti?
Il mantenimento ha lo scopo di consentire all'altro ex coniuge di continuare a condurre lo stesso tenore di vita che aveva quando era sposato; gli alimenti, invece, sono un contribuito versato ai familiari più stretti che versano in uno stato di bisogno.
Cosa si perde con la separazione consensuale?
La sentenza di separazione con addebito comporta delle conseguenze patrimoniali, infatti, l'addebito ha natura sanzionatoria. Il coniuge perde il diritto di percepire l'assegno di mantenimento e perde, altresì, i diritti successori.
Cosa è incluso nel mantenimento?
Il “mantenimento” comprende le spese “ordinarie”: quelle sugli aspetti della quotidianità dei figli (vitto, alloggio, abbigliamento), ma anche le tasse scolastiche o le spese di farmaci da banco per malanni stagionali e/o ordinari.
Chi chiede la separazione ha diritto al mantenimento?
Il mantenimento è un diritto che spetta al coniuge con il reddito più basso e che necessita di un supporto economico in caso di separazione. Non si tratta, dunque, di una sanzione punitiva che ricade sulla persona che richiede la separazione.
Quando si perde il diritto agli alimenti?
Perde quindi il diritto agli alimenti il coniuge divorziato, che tuttavia può ricorrere agli altri soggetti indicati dall'art 433 codice civile. Lo stesso può dirsi in caso di annullamento del matrimonio, che a differenza del divorzio, lo cancella come se non fosse mai esistito.
Cosa non comprende il mantenimento?
Le spese straordinarie, invece, sono quelle che esulano dall'ordinario regime di vita dei figli per via della loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità; si pensi alle spese mediche. Le spese straordinarie non sono comprese nell'assegno di mantenimento visto che, come detto, questo copre solo le spese ordinarie.
Quanto ammonta l'assegno di divorzio?
Alcune fonti relative alla materia, hanno riportato che il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, ha di recente condotto un'indagine , rivelando che il contributo all'ex coniuge (la moglie, in più del 90% dei casi) si attesta in media intorno ai 500 euro al mese.
Cosa decade con il divorzio?
Con il divorzio si pone definitivamente fine a ogni tipo di legame tra i due coniugi, cessano quindi l'obbligo di convivenza e di fedeltà. Per quanto riguarda l'assistenza reciproca, invece, i due soggetti potrebbero essere ancora collegati, grazie all'assegno di divorzio.
Quali diritti si perdono con il divorzio?
I coniugi divorziati perdono ogni reciproco diritto, fatte salve alcune eccezioni, come l'eventuale mantenimento. Un'altra eccezione è relativa alla cosiddetta pensione di reversibilità, di solito prevista a favore del coniuge superstite, ma anche a vantaggio di quello divorziato. (art. 9 comma 2 Legge 898/1970):
Quanto tempo si può essere separati senza divorziare?
Innanzitutto, è bene sapere che la legge non pone limiti alla durata della separazione. Due coniugi, infatti, possono decidere di rimanere separati per tutto il resto della loro vita, purché siano consapevoli che, così facendo, non potranno mai risposarsi.
Quali sono le spese che rientrano nel mantenimento?
Le spese comprese nell'assegno di mantenimento sono: vitto, abbigliamento, contributo per spese dell'abitazione, spese per materiale scolastico di cancelleria, mensa, medicinali da banco, spese di trasporto urbano (tessera autobus e metro), carburante, ricarica cellulare, uscite didattiche organizzate dalla scuola in ...
Come si dividono le spese tra separati?
La ripartizione delle spese straordinarie è rimessa al giudice in sede di separazione o divorzio. Nella sentenza infatti viene indicata la misura percentuale di addebito delle spese straordinarie agli ex coniugi che di solito è del 50% ciascuno.
Cosa si rischia se non si paga il mantenimento?
Il genitore che non paga il mantenimento ai figli rischia di subire un pignoramento e perfino il sequestro dei propri beni. Sono questi i rimedi più efficaci nei confronti di chi non paga il mantenimento, a cui si affianca anche l'ordine di pagamento diretto.
Cosa non fare durante una separazione?
Cosa non fare Non compiere gesti d'impulso, come ad esempio abbandonare il tetto coniugale. Non usare i figli contro l'altro coniuge. Non lasciarti mai e poi mai andare a gesti violenti nei confronti del coniuge. Se hai raggiunto un accordo, evita di cambiare idea in seguito.
Quando un matrimonio è davvero finito?
Il divorzio (dal latino divortium, da di-vertere, “separarsi”), o scioglimento del matrimonio, è un istituto giuridico che decreta la fine di un matrimonio.
Come buttare fuori di casa il marito?
L'unica possibile strada è quella di rivolgersi ad un tribunale, cioè di ricorrere al giudice o per chiedere la separazione o il divorzio oppure per chiedergli l'allontanamento forzato dalla casa familiare del coniuge a tutela dei componenti della famiglia: in questo modo, non sarà la moglie a cacciare via il marito ma ...
Da quando il coniuge può lasciare la casa coniugale?
L'allontanamento dalla casa coniugale che avvenga prima della separazione è lecito se è in atto una grave crisi. La legge non impone di continuare la convivenza con il coniuge se la situazione matrimoniale è degenerata e non esistono possibilità di recupero.
Chi decide il mantenimento?
Se i genitori non trovano un accordo, dovrà essere il giudice a decidere il mantenimento dei figli, su ricorso di uno dei due o di entrambi. Il Tribunale, di solito, dispone il pagamento periodico di un assegno, disciplinando lo stesso e la ripartizione delle spese straordinarie.