Il soldato doveva avere una forte e sana costituzione, la statura media del legionario era di m 1,60, ma per la prima coorte si sceglievano uomini alti almeno m 1,65 m, il discorso cambiava per le varie regioni di reclutamento, tenendo conto dell'altezza media della popolazione locale.
I guerrieri combattevano prevalentemente a piedi con lance, giavellotti, spade in bronzo, ed in rari casi in ferro, pugnali ed asce, con una piccola protezione rettangolare sul petto, mentre solo i più ricchi potevano permettersi elmo e corazza e scudi rotondi.
Veniva portato dal soldato appeso per mezzo di una forcella e poteva arrivare a pesare dai 20 ai 50 kg. All'inizio della storia di Roma e fino all'avvento della professionalizzazione dell'esercito, evento che coincide con la riforma mariana e augustea, il ruolo di soldato e di cittadino erano sovrapponibili.
Il numero degli anni dei pretoriani fu fissato a 12, per gli altri soldati (legionari-cittadini) era fissato a 16, e probabilmente a 20 per gli ausiliari. Qualche anno più tardi, nel 5 d.
La giornata di marcia dell'esercito romano durava circa 6 ore, qualche cosa di più se la luce lo permetteva. Le velocità di marcia che ci sono state tramandate (soprattutto da Renato Vegezio e da Cesare) sono sostanzialmente due: l'iter justum di 30 km. al giorno e l'iter magnum di 36 km.