Domanda di: Olimpia Longo | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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Per il semplice ampliamento di edifici residenziali il limite è fissato al 20%, per un massimo di 300 metri cubi per abitazioni uni e bifamiliari. Tutte le altre tipologie ammettono fino a 1200 metri cubi.
Attualmente le deroghe ai parametri edilizi ed urbanistici, nell'ambito di un ampliamento casa, sono concesse nella misura del 20% di incremento della superficie lorda (per un massimo di 70 mq). Le opere volte alla sostituzione edilizia possono avvantaggiarsi fino al 35% della superficie lorda.
In base ai parametri edilizi, nazionali e comunali, si può intervenire, partendo dal volume lordo esistente, sommando le superfici sottosuolo e quelle esterne che sono delimitate dal perimetro.
Il Piano Casa consente l'ampliamento degli edifici esistenti fino al 20%, sia residenziali sia a quelli a destinazione diversa. La normativa regionale consente la demolizione e ricostruzione con un aumento fino al 25% sia residenziale che ad altra destinazione.
Ingrandire una casa in un contesto medio può costare tra i 1000 e i 2000 euro al metro quadro, ciò vuol dire che per un'ampliamento che consiste in una nuova stanza (sui 20 mq) si va dai 20.000 ai 40.000 euro a cui poi vanno aggiunti i costi accessori e il compenso per il progettista.