3 spettacolari studi e tatuatori di Tokyo

La vita dei tatuatori in Giappone negli ultimi anni
I tatuatori in Giappone non hanno avuto vita facile negli ultimi anni.
Nel 2016 infatti un tatutatore, Taki, era stato multato e citato in giudizio non possedendo la licenza medica.
In Giappone per eseguire tatuaggi è infatti necessaria la licenza, in quanto questo mestiere viene classificato come trattamento medico.
Questo finché, dopo anni dall’avvenimento, la Suprema Corte Giapponese non ha sancito la legalità della pratica, pur senza possesso di licenza.

Three Tides Tattoo スリータイズ タトゥー
Questo studio di tatuaggi giapponese è famoso ormai in tutto il mondo, tanto che le persone vi si recano da tutti i continenti.
Il successo di questo studio non è dovuto solo alla sua bravura o ai suoi stili nuovi, ma lo deve soprattuto alla sua storia.
Prima dell’apertura questo studio i tatuaggi in Giappone erano associati ai membri della malavita, tutto il contrario dello spirito di questa boutique.
Ha velocemente attratto talenti da tutto il globo, creando un’atmosfera tranquilla allo stesso tempo creativa e vitale. Sul loro sito potrete trovare anche un documentario che vi spiegherà nel dettaglio la loro storia.





Ichi Tattoo Studio
Questo studio si trova nella parte sud-ovest della città, nascosto dietro una normalissima porta di legno che lo fa passare inosservato.
Il loro stile, eseguito perfettamente dal fondatore Ichi Hatano, rimane fedele all’originale stile dei tatuatori giapponesi. Oggi lo studio si è diffuso con varie sedi in diverse città, tra cui Londra e LA.

Horiyoshi III, l’artigiano dei tatuaggi
In questo caso non si tratta di uno studio, bensì di una persona, un tatuatore particolare, il più famoso tra i tatuatori giapponesi. Horiyoshi III è anche conosciuto per essere il preferito dalla Yakuza.
Per conoscerlo meglio, e sapere un po’ di più la sua storia, è possibile ascoltare e leggere l’intervista sul sito di Vice.
Per esempio una sua particolarità è che non esegue tatuaggi su collo e mani. Rifacendosi al senso estetico giapponese, molto diverso da quello Occidentale, crede che il bello sia diverso per ogni persona e che stia proprio dove non si può vedere.