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Come si chiama il certificato di assicurazione auto?
L'attestato di rischio è un documento ufficiale che riassume lo storico assicurativo. Vengono riportati il numero dei sinistri effettuati con colpa (e il grado di responsabilità attribuitogli dalla compagnia), gli anni in cui il proprietario del veicolo è stato assicurato e la classe di merito maturata.
Quanto tempo vanno tenuti i certificati assicurazione auto?
2952 del Codice Civile, che al comma 1 recita: "Il diritto al pagamento delle rate di premio si prescrive in un anno dalle singole scadenze." Questo significa che occorre conservare il certificato di assicurazione anche per i 12 mesi successivi alla sua scadenza.
Chi guida deve esibire il certificato di assicurazione?
Quando si circola in strada non bisogna mai dimenticare la patente di guida, il libretto di circolazione e il certificato di assicurazione. Questi documenti sono indispensabili se non si vuole incorrere nel rischio di sanzioni pecuniarie e amministrative.
Cosa bisogna stampare assicurazione auto?
Non è più obbligatorio tenere nel proprio veicolo la copia cartacea originale del certificato di assicurazione: in caso di controlli da parte delle Forze dell'Ordine sarà infatti sufficiente mostrare la copia stampata del certificato, o esibirlo in formato digitale (anche dal proprio smartphone).
Dove trovo attestato di rischio prima assicurazione?
Dove trovare l'Attestato di rischio Ora che è un documento digitale e sempre disponibile, è possibile consultare e scaricare il proprio Attestato di rischio direttamente dall'Area riservata o tramite App. In alternativa, è possibile richiederlo via email a clienti@prima.it.
Cosa ti chiedono quando ti fermano in macchina?
In particolare, le forze di polizia ti chiederanno di esibire: il documento di riconoscimento in corso di validità (carta di identità, passaporto, patente nautica, porto d'armi e così via); la carta di circolazione, patente e contratto di assicurazione (se sei alla guida della tua macchina o di un motociclo).
Cosa bisogna far vedere ai vigili?
- documento di riconoscimento (carta d'identità, passaporto, ecc.); - certificato di idoneità alla guida (patentino) o la patente di guida; - certificato di circolazione del veicolo (libretto del veicolo, che non è quello di uso e manutenzione); - certificato di assicurazione e relativo contrassegno.
Chi si intesta la macchina deve intestarsi anche l'assicurazione?
L'assicurazione può essere intestata al proprietario del veicolo, ma l'intestatario della polizza può anche essere un soggetto differente, magari appartenente al nucleo familiare del proprietario. Dunque, il mezzo e l'RC non devono necessariamente essere intestati alla stessa persona.
Quanto dura un attestato di rischio assicurativo?
L'attestato di rischio rimane valido per un periodo di cinque anni: nel caso in cui hai sospeso il contratto di assicurazione o non lo hai rinnovato per mancato utilizzo del veicolo (in questo caso devi sottoscrivere un'apposita dichiarazione e consegnarla all'impresa);
Chi rilascia l'assicurazione auto?
È un documento rilasciato dalla compagnia di assicurazione, che certifica la "storia assicurativa" dell'automobilista, ossia il numero di sinistri subiti o causati negli ultimi cinque anni, e riporta la sua classe di merito (la cosiddetta CU, ovvero Classe Universale).
Come sapere se ce un sinistro in corso?
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Quando si perde la classe di merito Bersani?
Decorsi 5 anni senza una polizza a proprio nome, la continuità viene meno e si perderà la classe di merito ereditata.
Cosa succede se sbaglio classe di merito?
Qualsiasi dato sbagliato può comportare la perdita totale o parziale del diritto all'indennizzo o alla copertura Rca.
Come recuperare la classe di merito dopo 5 anni?
Trascorsi 5 anni, la tua classe di merito scade: quindi in questo caso partirai dalla 14esima classe. Ma non è detto, perchè anche qui c'è un'opportunità di risparmio: grazie alla legge Bersani infatti, puoi comunque ereditare la classe bonus malus di un tuo parente convivente.
Cosa succede se non si ha l'assicurazione in macchina?
Per i veicoli in circolazione sprovvisti di assicurazione, o con polizza assicurativa scaduta da più di 15 giorni (che è il periodo di tolleranza stabilito dalla legge), è prevista una sanzione amministrativa che va da 849 a 3.396 euro.
Cosa non dire alla polizia?
Con gli agenti bisogna evitare le espressioni che possono avere un senso ironico. Ad esempio, dire «Bravo bravo» al poliziotto e magari applaudirlo senza fiatare costituisce, secondo la Cassazione, reato di oltraggio a pubblico ufficiale [3]. Lo stesso dicasi per l'espressione «Adesso sei contento?».
Per quale motivo i vigili vengono a casa?
I vigili urbani non hanno il potere di entrare in casa – se non accolti spontaneamente dal relativo proprietario – per verificare il cambio di residenza. Non almeno se non hanno un mandato di un giudice. Mandato comunque che verrebbe rilasciato solo in presenza di indizi seri di commissione di un reato.
Cosa succede se i vigili non ti trovano a casa?
Arriviamo, ora, a una delle domande più frequenti quando si parla di controllo della residenza: cosa succede se i vigili effettuano il controllo, ma non mi trovo in casa in quel momento? Come abbiamo visto in precedenza, i vigili possono recarsi all'indirizzo indicato in un arco temporale di 45 giorni.
Cosa non può fare un carabiniere?
Non a caso, l'autorità pubblica può fare cose che ai “comuni mortali” sarebbe vietato: entrare nelle abitazioni, perquisire, fare ispezioni, sbirciare nei conti corrente, fermare e arrestare.