Che cosa era la fiera nel Medioevo?

Domanda di: Miriana Romano  |  Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023
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Erano quelli che oggi chiameremmo eventi internazionali: attiravano mercanti da tutta Europa, in particolare italiani e provenzali.

Che cosa sono le fiere nel Medioevo?

La Fiera era un gigantesco mercato che di solito si svolgeva in una città o un borgo conosciuto per essere un centro di smistamento commerciale ed economico. Non aveva nulla in comune con il mercato locale e riusciva ad attrarre moltitudini di gente provenienti anche da lunghe distanze.

Che cosa erano le fiere?

Le fiere sono convegni abituali di venditori e compratori, d'importanza maggiore dei mercati (dai quali si distinguono per la loro maggior durata e per lo sviluppo che vi ha il commercio all'ingrosso). Le fiere si può dire siano sorte con l'apparire stesso delle prime attività di scambio.

Perché si chiama fiera?

Etimologia nel primo significato dal latino: feria giorno di festa; nel secondo dal latino: fera, femminile di ferus feroce. Nella medesima parola sono confluiti due significati eterogenei, che non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro - ma che per vie traverse sembrano appartenere ad altri tempi.

Cosa si vendeva nelle fiere medievali?

Più o meno come ai giorni nostri, gli articoli più costosi e pregiati erano l'olio e il vino, i funghi, le lane finissime, i profumi, le spezie e lo zucchero. Tutti questi prodotti potevano essere acquistati nei mercati o nelle fiere, ma anche direttamente nei laboratori degli artigiani: falegnami, sarti, orafi.

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