I policlorobifenili, noti spesso con la sigla PCB, sono una classe di composti organici la cui struttura è assimilabile a quella del bifenile i cui atomi di idrogeno sono sostituiti da uno fino a dieci atomi di cloro. La formula bruta generica dei PCB è C12H10-xClx.
https://it.wikipedia.org › wiki › Policlorobifenili
(PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono inquinanti organici in grado di persistere nell'ambiente e bioaccumularsi, costituendo pertanto un pericolo per la salute umana e per l'ambiente.
La diossina è infatti cancerogena e come tale, a concentrazioni opportune, può provocare diversi tumori - in particolare linfomi, cancro al fegato e alla mammella - malattie della tiroide, endometriosi, diabete e danni al sistema immunitario, emopoietico e riproduttivo.
I composti della famiglia delle diossine si formano durante la fase iniziale della combustione, quando essa genera acido cloridrico (HCl) gassoso, in presenza di catalizzatori, quali il rame e il ferro.
Le diossine non sono sostanze prodotte volontariamente. Per lo più derivano infatti da processi naturali di combustione (come gli incendi di foreste o le emissioni di gas dei vulcani) oppure da specifiche attività umane quali l'incenerimento di rifiuti o i processi di produzione industriale.
Le diossine si trovano (purtroppo) in tutto il mondo, nell'ambiente, e si accumulano nella catena alimentare, principalmente nel tessuto adiposo degli animali. Oltre il 90% dell'esposizione umana è attraverso il cibo, soprattutto carne e latticini, pesce e crostacei.