Domanda di: Sig. Muzio Grassi | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 5/5
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In Italia viene definita tale una generica unità galleggiante avente dimensioni inferiori ai 24 m (limite dimensionale oltre il quale si parla invece di nave) e superiori ai 10 m (sotto i quali si parla invece di natante), indipendentemente dai sistemi di propulsione utilizzati (vela, motore, remi, etc.).
Il termine imbarcazioni da diporto ricomprende le unità tra i 10 e i 24 metri, sia a motore che a vela. Il termine natante da diporto ricomprende tutte le unità da diporto di lunghezza inferiore ai 10 metri, usate sia in acque marittime che in acque interne, sia a motore che a vela, nonché tutte le barche a remi.
Le unità da diporto si dividono in tre categorie secondo la dimensione in lunghezza: natante da diporto, imbarcazione da diporto e nave da diporto. Per natante da diporto si intende un'unità da diporto a remi, a motore o a vela che non supera i dieci metri di lunghezza.
Termine di bassa latinità che, secondo Isidoro da Siviglia (Orig., XX, 7), indicava le scialuppe che si trovavano a bordo delle navi mercantili e che servivano allo scarico delle merci.
1 Imbarcazione di legno, o altro materiale galleggiante, che si spinge con remi, con vele o anche con motore, e che non supera un massimo di cento tonnellate di stazza: b. a remi, a vela, a vapore, a motore; b. da diporto, da carico, da pesca, da traghetto, da salvataggio; salire, andare in b.