Che differenza c'è tra commercialista e consulente del lavoro?

Domanda di: Danuta Conti  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
Valutazione: 5/5 (51 voti)

La differenza tra Commercialista e Consulente del Lavoro esiste e riguarda l'orientamento professionale delle due attività. Se il secondo si rivolge maggiormente alla gestione del lavoro e del personale, il primo si dedica maggiormente agli aspetti fiscali, contabili, societari e gestionali.

Che cosa fa il consulente del lavoro?

Il consulente del lavoro si occupa direttamente della gestione delle comunicazioni con istituti come l'INPS, l'INAIL e i Centri per l'Impiego, liberando quindi il titolare dell'impresa o le risorse umane da questa ulteriore, spesso complessa, incombenza.

Quando rivolgersi ad un consulente del lavoro?

È consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro in caso di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate o per evitare possibili liti e controversie con il datore di Lavoro a seguito di errati conteggi.

Qual è il compito di un commercialista?

Il DOTTORE COMMERCIALISTA svolge un'attività di servizio e consulenza a imprese o privati per quanto concerne: adempimenti fiscali (ad esempio la compilazione della dichiarazione dei redditi), contabili (ad esempio la tenuta della contabilità e la redazione dei bilanci), diritto societario (ad esempio la costituzione ...

Chi può fare consulenza del lavoro?

Il titolo di studio richiesto per diventare Consulente del Lavoro è la laurea triennale o quinquennale riconducibile agli insegnamenti dei dipartimenti di giurisprudenza, economia, scienze politiche, oppure il diploma universitario o la laurea triennale in consulenza del lavoro. LA PRATICA.

L’avvocato possiede un orto, il commercialista e il consulente del lavoro gestiscono un frutteto.