Che esami fare per le parestesie?

Domanda di: Cleopatra Pagano  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Per diagnosticare una parestesia è necessario sottoporsi a diversi esami:
  • analisi del sangue, per ricercare eventuali carenze della vitamina B12 e in generale deficit del gruppo di vitamine B;
  • visita medica;
  • test della sensibilità;
  • ulteriori esami connessi alla patologia che ha causato la parestesia.

Come si diagnostica la parestesia?

Uno degli esami che spesso vengono eseguiti è l'elettromiografia associata al test per la conduzione nervosa, in modo da verificare la risposta a degli stimoli tramite elettrodi. L'esame si svolge in ambiente ambulatoriale e dura circa 20 minuti.

Come eliminare parestesie?

Il trattamento della parestesia dipende della causa sottostante. Ad esempio, quando legata alla compressione prolungata di un arto, può essere sufficiente allungarlo e massaggiarlo per dissipare rapidamente il formicolio o le sensazioni di intorpidimento.

Cosa provoca le parestesie?

Nella maggior parte dei casi, le parestesie sono dovute a disturbi del sistema nervoso centrale o periferico, o della circolazione sanguigna. È possibile dire che quando il disturbo è simmetrico, ovvero si presenta in entrambi i lati del corpo, la causa è di solito sistemica (uso di farmaci, intossicazioni, infezioni).

Chi cura le parestesie?

In genere è il medico di base o lo specialista da cui si è in cura a prescrivere una visita dal neurofisiopatologo. Fra i sintomi che potrebbero portare a richiedere la sua consulenza sono inclusi, dolore, formicolii e deficit di forza.

Elettromiografia, un esame semplice per una diagnosi sicura - Auxologico