Domanda di: Giovanna Villa | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.5/5
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Solitamente, negli individui non allergici, la puntura di calabrone si manifesta con una reazione cutanea di tipo eritemato-edematosa (pomfo arrossato e gonfio) accompagnata da un dolore acuto che tende a risolversi nell'arco di un tempo relativamente breve.
Le punture di api, vespe e calabroni provocano un dolore immediato e la formazione di una zona del diametro di poco più di un centimetro, rossa, gonfia e talvolta pruriginosa. In alcuni soggetti, l'area si gonfia fino a 5 cm o più di diametro nei successivi 2 o 3 giorni.
Se dopo essere stati punti da un'ape, da un calabrone o da una vespa, oltre al dolore e alla reazione locale, subentrano sintomi come un intenso malessere generale, orticaria diffusa, senso di mancamento o mancanza di respiro, è bene senza indugio allertare il 112 e farsi trasportare al Pronto Soccorso più vicino.
In caso di una reazione locale a una singola puntura - ape, vespa o calabrone - oltre al ghiaccio e a un eventuale analgesico (farmaco per calmare il dolore), si può somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica.
Ti consigliamo di non avvicinarti troppo e di non provare a scacciarli in modo brusco, con tentativi maldestri. Si sentirebbero minacciati, passerebbero all'attacco pungendo ripetutamente. Pensa, innanzitutto, alla tua sicurezza. Non avventurarti sul tetto o sopra le scale senza aver preso tutte le precauzioni.