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Quando la proposta di acquisto e nulla?
A questo proposito è utile ricordare che la Cassazione (sentenza 8083 del 2 aprile 2009) ha considerato nulla una promessa irrevocabile di acquisto là dove le parti si sono obbligate a stipulare in fasi successive prima un contratto preliminare e poi un definitivo di acquisto».
Cosa da sapere prima di fare una proposta d'acquisto?
Essenziale, prima di procedere con una proposta di acquisto, è la richiesta della planimetria catastale e la dichiarazione di conformità ai dati catastali.
Quando decade la proposta d'acquisto?
La proposta decade se alla data fissata nella proposta il venditore non l'ha accettata per iscritto. Se il venditore accetta la proposta irrevocabile d'acquisto, il documento diventa un contratto preliminare di compravendita. Il denaro versato a titolo di caparra viene scalato dal prezzo finale.
Che differenza c'è tra compromesso e proposta di acquisto?
La differenza tra compromesso e proposta di acquisto risiede nel fatto che il primo impegna entrambe le parti, mentre la seconda solo chi l'ha firmata. Infatti, nonostante l'acquirente abbia versato la caparra, il venditore ha la possibilità di valutare nel frattempo anche altre proposte.
Quanto dura una proposta di acquisto casa?
Con i moduli forniti dalle agenzie immobiliari, per esempio, il soggetto interessato all'acquisto si impegna a mantenere ferma la propria proposta per un certo tempo, di solito non superiore alle due settimane ma talvolta anche sino a un mese.
Come non farsi truffare dalle agenzie immobiliari?
L'unico modo per difendersi dalle truffe immobiliari è affidarsi a professionisti certificati. Un agente immobiliare esperto lavora solo con clienti verificati ed è in grado di fornire consulenza e assistenza in ogni fase della trattativa fino alla vendita.
Quali sono i tempi dopo una proposta di acquisto?
Per quanto riguarda le tempistiche di accettazione della proposta di acquisto, in genere la proposta avrà una durata – il tempo entro cui il venditore può accettare l'offerta – compresa fra una e due settimane e, in caso di accettazione da parte del proprietario, si potrà procedere al rogito.
Cosa non deve mancare in una proposta di acquisto?
Ad ogni modo, in questo modulo ci sono 4 cose che non possono mancare:
Una dichiarazione con cui l'acquirente si dice interessato a comprare l'immobile; La somma a cui è interessato ad acquistare la casa; Un periodo di validità della proposta, al termine della quale questa non è più valida.
Cosa succede se il compratore si tira indietro?
Dunque, se l'acquirente si tira indietro e non adempie al contratto, il venditore può: nel caso di caparra confirmatoria: accontentarsi di trattenere la caparra o fare causa all'acquirente affinché il giudice lo obblighi ad eseguire il contratto, chiedendo anche i danni per il ritardo.
Cosa succede se il mutuo non viene concesso si perde la caparra?
Nel caso in cui la banca decidesse di non approvare l'erogazione, la caparra dovrà dunque essere restituita. Quando parliamo di caparra confirmatoria, infatti, parliamo proprio di una caparra che serve a confermare l'impegno delle due parti a rispettare un accordo.
Cosa fare dopo una proposta di acquisto?
A seguito dell'accettazione, la proposta è poi da registrarsi presso l'Agenzia delle Entrate. Questo passaggio può essere evitato se entro venti giorni dell'accettazione della proposta si procede alla sottoscrizione del preliminare di compravendita, comunemente detto compromesso.
Quando il venditore può incassare la caparra confirmatoria?
Quando incassare la caparra confirmatoria? Il venditore può incassare la caparra confirmatoria appena dopo aver accettato la proposta di acquisto presentata dall'acquirente, a meno che la proposta non sia sottoposta ad una condizione sospensiva, ad esempio la concessione di un mutuo.
Come capire se un agenzia immobiliare è affidabile?
Un'agenzia immobiliare seria deve comporsi di persone gentili e disponibili. Devono rispondere tempestivamente al telefono, ma anche alle email che inviamo. È fondamentale un trattamento speciale da parte loro. Questa accortezza fa sì che possiamo consigliarla a tutti i nostri amici e parenti per il futuro.
Quali sono le agenzie immobiliari più affidabili?
Quali sono le agenzie immobiliari più importanti in Italia?
Gabetti. La Gabetti è un'agenzia immobiliare fondata nel 1950 che oggi, con oltre 700 agenzie dislocate sul territorio, è indubbiamente la più importante d'Italia. ... Tecnocasa. ... Remax.
Come trattare la percentuale dell'agenzia immobiliare?
La percentuale che spetta alle agenzie immobiliari viene calcolata rispetto al prezzo di vendita:
la quota parte dal 2% più IVA per immobili di basso valore e per i piccoli centri; si arriva al 5% più IVA per le grandi città e per gli affari più consistenti.
Cosa succede se dopo il compromesso Il venditore si ritira?
Se il venditore si tira indietro: diritti dell'acquirente In alternativa, chi compra può scegliere la risoluzione del contratto per inadempimento e il risarcimento del danno, con la restituzione del doppio della caparra versata.
Quanto tempo deve passare tra il compromesso e il rogito?
Il notaio si occupa del rogito, il contratto definitivo entro 30 giorni dalla data del compromesso, trascorsi i quali l'acquirente perde i diritti acquisiti. Se l'acquirente non rispetta questi termini, il venditore può rescindere il contratto e rivendicare la proprietà dell'immobile.
Cosa non firmare agenzia immobiliare?
Non tutte le agenzie immobiliari fanno firmare il foglio visita. Senza la firma, diverrebbe difficile dimostrare di fronte ad un giudice che l'acquirente è venuto a conoscenza delle informazioni di quello specifico immobile proprio grazie all'agente immobiliare. Il foglio visita non è obbligatorio per legge.
Quando il venditore deve restituire il doppio della caparra?
Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra, se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra”.
Quanto sono gonfiati i prezzi delle agenzie immobiliari?
La stragrande maggioranza degli immobili è pubblicizzata a un prezzo che si discosta del 10/20% dal valore reale, come si può evincere dal confronto con i prezzi reali ottenuti al termine delle trattative.