A portare nel nostro continente lo zero e il sistema di numerazione posizionale e, dunque, a rendere possibile lo sviluppo della matematica così come la conosciamo oggi è Leonardo Pisano, detto Fibonacci, nell'anno 1202, quando scrive e rende pubblico il suo Liber Abaci.
Lo zero fa una sua prima comparsa già tra i babilonesi, il popolo che occupava l'area situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate, conosciuta come Mesopotamia e che oggi fa parte dell'Iraq.
Lo sviluppo dello zero in senso moderno va fatto risalire alla cultura Hindu, anche se il padre dello zero è considerato universalmente il matematico arabo Muhammad ibn Musa al Khwarizmi (800 dopo Cristo) che lo introdusse tra i numeri oggi noti come “arabi”.
La prima menzione dello zero risale al matematico Jinabhadra Gani, che definisce 224 400 000 000 come "ventidue e quaranta e quattro e otto zeri", in India nel VI secolo. Poi Brahmagupta nel 628. In India, nel tempio Chaturbhuj, all'interno del Forte di Gwalior, c'è la prima rappresentazione dello zero.
Fu Leonardo Fibonacci, matematico pisano e figlio di un mercante, ad introdurre in Europa il sistema posizionale ed il segno zero; dopo essere entrato in contatto con alcuni matematici arabi a Bugia, vicino ad Algeri, Fibonacci scrisse nel 1202 il Liber Abaci, in cui spiegava il nuovo metodo di calcolo appreso, che ...