Domanda di: Dott. Maggiore Galli | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
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Il bottino di guerra è affidato dal Canali in custodia, con ordine scritto, alla partigiana Giuseppina Tuissi "Gianna", sua compagna, che è altresì incaricata di curare la raccolta dei valori ancora in possesso dei gerarchi rimasti sul luogo della cattura.
Ma di fatto dimenticati e negletti, visto che dopo 70 anni sono ancora inaccessibili. Questa fortuna, compresa la tuta indossata dalla Petacci, giace infatti da quasi due decenni nel caveau della filiale Bankitalia di via dei Mille a Roma all'interno di sacchi sigillati, come fosse paccottiglia qualunque.
Alcuni uomini lo riconobbero e alla fine nei pressi di Dongo venne catturato. Mussolini portava con se una grandissima quantità di Oro, Gioielli e Soldi, custoditi all'interno di alcune valige.
Mussolini era stato catturato il 27 aprile dalla 52sesima Brigata Garibaldi “Luigi Clerici – una brigata di partigiani le cui idee erano molto vicine a quelle comuniste – a Dongo, un piccolo comune sulla costa nord-occidentale del lago di Como.
Il fermo della colonna motorizzata tedesca e il successivo arresto di Mussolini e del suo seguito era stato effettuato dai partigiani del distaccamento "Puecher" della 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici", comandata da Pier Luigi Bellini delle Stelle, nome di battaglia "Pedro".