Chi ha scoperto l'esistenza dei buchi neri?

Domanda di: Ing. Fatima Russo  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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La notizia della possibile esistenza di tali corpi compare per la prima volta nella letteratura scientifica in un lavoro di John Michell del 1783 e, indipendentemente, in un lavoro di Pierre-Simon Laplace del 1795.

Chi ha studiato i buchi neri?

Stephen William Hawking, CBE CH (Oxford, 8 gennaio 1942 – Cambridge, 14 marzo 2018), è stato un cosmologo, fisico, matematico, astrofisico, accademico e divulgatore scientifico britannico, fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia ...

Chi fu il primo a scoprire i buchi neri?

Nel 1798 Pierre-Simon de Laplace riportò quest'idea nella prima edizione del suo Traité de mécanique céleste. Da un punto di vista relativistico, il concetto di buco nero venne teorizzato dal fisico Karl Schwarzschild nel 1916, solo un anno dopo la pubblicazione della teoria della relatività generale.

Cosa ha scoperto Hawking sui buchi neri?

Stephen Hawking intuì che un buco nero non può restringersi, anzi. Può solo aumentare di dimensioni. Non solo: comprese che la massa ne determina le dimensioni dello spazio che circonda la singolarità. Quel confine prende il nome di “orizzonte degli eventi”, come abbiamo visto in un precedente articolo.

Come si conosce l'esistenza di un buco nero?

I buchi neri non si possono vedere, dato che la loro gravità è talmente elevata da impedire persino alla luce di allontanarsene… Quindi niente luce arriva a noi per poterli osservare.

Dieci domande frequenti sui BUCHI NERI