Domanda di: Ing. Tosca Martino | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
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Giovanni visse ad Efeso probabilmente gli ultimi 20-30 anni della sua vita, nella seconda metà del I secolo. È appunto tra il 60 ed il 100 che viene collocata la stesura definitiva dell'ultimo Vangelo.
Nel Messale riformato da Giovanni XXIII un Ultimo Vangelo proprio è previsto solo alla Domenica delle Palme, qualora non sia stata celebrata la Processione delle Palme, come Ultimo Vangelo si legge il testo proprio di tale processione, ossia Matteo 21,1-9.
Secondo la tradizione della Chiesa di Roma i quattro Vangeli canonici furono scritti da apostoli di Gesù (nel caso di Matteo e Giovanni) o da persone vicine agli apostoli di cui raccolsero la testimonianza (nel caso di Marco e Luca).
Tra i vangeli sinottici, quello di Matteo è peraltro quello che concede il maggiore spazio alle parole di Gesù, che occupano circa tre quinti del testo: non stupisce, quindi, che possa essere stato indicato da Papia come una raccolta di detti (logia).
«Gesù parlava aramaico dalla nascita – ha spiegato alla Reuters Ghil'ad Zuckermann, un professore di linguistica – ma certamente conosceva anche l'ebraico perché era la lingua in vigore per i testi religiosi».