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Come creare intimità emotiva?
Ascoltare, esprimersi, comunicare Per sentirsi emotivamente connessi, in coppia e non solo, è fondamentale comunicare con l'altra persona, ascoltando ciò che l'interlocutore ha da dire ed esprimendo il nostro punto di vista.
Chi non dimostra affetto ama di più?
Le persone anaffettive non amano/non riescono a sentire e/o comunicare a parole le loro emozioni e fuggono anche i contatti affettivi di tipo fisico (non amano nemmeno effusioni, abbracci, baci ecc….). È come se si sentissero imbarazzi quando qualcuno li coinvolge in un contatto fisico che esprime affetto.
Chi ti vuole bene non ti ferisce frasi?
Chi ti vuole bene, non ti ferisce, non ti mente, non ti usa, non ti tradisce. Perchè prima ancora di amarti ti rispetta. -Antonia Gravina (Diffidate dalle copiature delle merde, grazie.)
Chi non impara dai propri errori è condannato a ripetere?
“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, diceva il politico e filosofo britannico Edmund Burke, già nella seconda metà del '700. Una frase che, incisa in trenta lingue diverse, campeggia su un monumento collocato nel campo di concentramento di Dachau, un monito che non può lascare indifferenti.
Chi sbaglia prima o poi ha successo?
Dice Zuckerberg: «Chi sbaglia, prima o poi, ha successo». Elogio dell'errore, una società che ci chiede sempre di migliorare le nostre prestazioni.
Perché è importante sbagliare?
Può sembrare paradossale, ma in una situazione complessa non solo è importante accettare e riconoscere i propri errori, ma può essere utile fare qualcosa di più: commetterli deliberatamente. L'errore, infatti, genera diversità e varietà; permette di sperimentare, di esplorare.
Come accettare gli errori fatti?
Impara a perdonarti e a volerti più bene
Ammetti di aver sbagliato. ... Prendi le distanze da quel momento. ... Impara ad essere coerente. ... Rivaluta il meglio di te. ... Esci dalla trappola della perfezione. ... Confidati con chi non ti giudica. ... Inscena un rituale di auto-perdono. ... Dai un termine alla tua penitenza.
Perché si continua a fare errori?
Staticità mentale. Alcuni errori derivano dalla mancanza di elasticità mentale. Si segue sempre lo stesso schema, senza accorgersi che il contesto è cambiato e richiederebbe un comportamento diverso: ciò che in passato ha rappresentato una strategia di successo potrebbe, in un altro contesto, risultare in un disastro.
Chi non ha mai sbagliato non ha mai fatto nulla?
Per la puntata di oggi ho scomodato niente meno che una frase molto famosa dello scienziato Albert Einstein: “Una persona che non ha mai commesso un errore, non ha mai provato nulla di nuovo”.
Chi persevera nell'errore?
La locuzione latina errare humanum est, perseverare autem diabolicum tradotta letteralmente significa “commettere errori è umano, ma perseverare (nell'errore) è diabolico”. La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca di attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto.
Chi fa e chi non fa?
Chi sa fare fa e chi non sa fare insegna. Chi sa il gioco non l'insegni.
Chi ignora il passato è destinato a ripeterlo?
“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, diceva il politico e filosofo britannico Edmund Burke, già nella seconda metà del '700. Una frase che, incisa in trenta lingue diverse, campeggia su un monumento collocato nel campo di concentramento di Dachau, un monito che non può lascare indifferenti.
Chi non ricorda il suo passato?
Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo.
Chi fa può sbagliare?
Chi fa può sbagliare, chi non fa ha già sbagliato.
Chi non sa deve tacere?
Il silenzio è d'oro.
Come dire a una persona che ti ha deluso?
In realtà non volevo niente di straordinario e, se lo avessi saputo, non ti avrei permesso di ferirmi. Non dimenticherò mai questo dolore insopportabile, né tutto quello che mi hai insegnato. In fondo, posso ringraziarti per qualcosa. Ho imparato che non possiamo dare a qualcuno qualcosa che non vuole.
Come reagire a una persona che ci ferisce?
Chi ci ferisce mira a farci perdere la calma e molto spesso tende a volerci far reagire. La prima cosa che possiamo fare quindi, corrisponde a cercare di mantenere la quiete e la nostra pace interna. Dovresti cercare di respirare, non reagire subito.
Come si comporta una persona evitante?
Gli individui con disturbo evitante di personalità evitano le attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale per timore di essere criticati, disapprovati e rifiutati. Evitano anche di farsi nuovi amici a meno che non siano certi di piacere e di essere accettati senza critiche.
Come ragiona un evitante?
La persona con un disturbo di personalità evitante parte dalla convinzione che l'altro ha sempre ragione, il giudizio esterno è sempre il migliore e che ogni comportamento, anche respingente, è comunque giustificabile, in quanto lui stesso si percepisce come persona indegna di ricevere rispetto e amore.
Come si comporta un evitante in amore?
Tra i tratti distintivi delle persone che vivono un attaccamento evitante in amore e nelle relazioni di coppia, per esempio, ci sono: l'evitamento sistematico degli impegni; l'incapacità di provare vicinanza e/o di cercarla; l'impossibilità di legarsi in modo più profondo e significativo con qualcuno.