Chi parla di gioco in pedagogia?

Domanda di: Dr. Brigitta De luca  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Maria Montessori (1870-1945) [13], figura centrale dell'attivismo pedagogico italiano, definì il gioco come esercizio psicofisico e come strumento di sviluppo delle attitudini sensorie, mezzi indispensabili per la crescita e la maturazione dell'individuo, finalizzati all'apprendimento nella sua 'casa dei bambini'.

Cos'è il gioco per Vygotskij?

Lev Vygotskij considera il gioco come la risposta che il bambino, alle prese con i propri bisogni, elabora al fine di poterli soddisfare, se pure nel mondo della fantasia. Agli aspetti puramente cognitivi, Vygotskij aggiunge gli affetti, le motivazioni, il conte- sto sociale.

Chi ha introdotto il gioco nel campo educativo?

L'idea di introdurre il gioco nel campo educativo risale a Rousseau.

Che cos'è il gioco per Piaget?

Piaget (Piaget, 1945) ha identificato il duplice valore del gioco: quello di finestra sullo sviluppo in quanto influenzato da processi evolutivi, e quello di strumento stesso: il gioco non solo riflette lo sviluppo ma vi contribuisce attivamente.

Cos'è il gioco per Froebel?

Il gioco è visto come momento in cui nel bambino si sperimenta il concetto di unità tanto caro a Fröbel in quanto permette in un certo senso al bambino di penetrare nelle cose, facendole sue, e alle cose di penetrare in lui, prestandogli i loro attribuiti nel gioco di finzione.

Il Gioco in pedagogia: uno strumento educativo.