la proprietà è dello stesso ordine o istituto religioso. Vi sono casi in cui la proprietà dell'immobile, per via delle leggi napoleoniche e poi del Regno d'Italia, appartiene allo Stato. Le chiese non sono state sconsacrate, e vengono officiate abitualmente.
A differenza di quanto pensi l'opinione corrente, gli immobili ecclesiastici italiani non sono di proprietà del Vaticano, bensì fanno capo a uno dei 29.932 enti ecclesiastici civilmente riconosciuti dallo stato italiano (dati al 31.12.2015 forniti dal Ministero degli Interni, Direzione centrale degli Affari dei culti).
Il valore dell'esenzione e' particolarmente elevato se si considera che all'incirca il 20% del patrimonio immobiliare italiano fa capo alla Chiesa. Il catasto comprenderebbe 100mila fabbricati, il cui valore si aggirerebbe attorno ai 9 miliardi di euro.
Chi gestisce il patrimonio immobiliare della chiesa?
L'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (A.P.S.A.) è l'organismo della Santa Sede che si occupa della gestione del suo patrimonio economico. Spetta a questo ufficio di amministrare i beni di proprietà della Santa Sede, destinati a fornire fondi necessari all'adempimento delle funzioni della Curia romana.
In concreto, però, la gestione di ogni chiesa (la cura dell'edificio, il pagamento delle bollette, ecc.) viene affidata alla parrocchia e, di conseguenza, al parroco. La parrocchia è una comunità di fedeli che rientra nel più ampio concetto di diocesi.