Il ravvedimento è consentito a tutti i contribuenti. Prima delle modifiche introdotte dalla legge di Stabilità per il 2015, per poterne usufruire occorreva rispettare determinati limiti di tempo. Inoltre, era necessario che: la violazione non fosse già stata constatata e notificata a chi l'avesse commessa.
Per il pagamento del ravvedimento operoso relativo ad IMU, TASI e TARI occorre utilizzare il modello F24, come per i pagamenti normali, versando l'intera somma (importo da versare, importo della sazione e importo degli interessi giornalieri) con il corretto codice tributo e barrando la casella “ravv”.
Per il pagamento del ravvedimento operoso relativo a ICP, TOSAP, COSAP e canone unico patrimoniale occorre utilizzare le modalità previste dal Comune. I codici tributo per le quote da versare al Comune sono pubblicati sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
Pagamento dovuto di 1.000 euro eseguito con due giorni di ritardo; il ravvedimento viene posto in essere entro i 30 giorni. La sanzione sarà pari a 2 euro, in quanto si applica la sanzione del 15% ridotta a 2/15 e poi a 1/10.
Se il contribuente non paga l'F24 comprensivo del ravvedimento operoso, riceverà dall'Agenzie delle entrate il cosiddetto avviso bonario. Questo rappresenta una sanzione ridotta pari al 10% dell'imposta omessa e deve essere versato entro 30 giorni dal ricevimento.