Anche le sostanze estratte dal luppolo hanno il merito di stabilizzare il Ph urinario, riducendo la possibilità di calcolosi. La birra, quindi, se assunta in quantità moderate (parliamo di un paio di bicchieri al giorno) aiuta il naturale lavoro dei reni e contrasta la formazione dei calcoli.
Inoltre l'effetto diuretico dell'alcol porta ad urinare di più e più spesso alterando l'equilibrio di sostanze come sodio, potassio, calcio e fosfati. E aumenta la pressione arteriosa, che è uno dei più noti fattori di rischio per l'insufficienza renale.
Un consumo eccessivo di bibite gassate carbonate e zuccherate aumenterebbe il rischio di sviluppo di calcoli renali, secondo uno studio italo-americano. Svolgono invece effetti protettivi contro la loro insorgenza tè, caffè e succo d'arancia. Non più di una lattina a settimana di bibite gassate zuccherate.
In linea di principio, in caso di Malattia Renale Cronica, vanno preferite le acque con basso residuo di minerali e in qualche caso acque iposodiche. Tuttavia sarà solo lo specialista Nefrologo a indicare che tipo di acqua sia la più adatta alle singole esigenze del paziente.
Spesso, in presenza di calcoli renali si consiglia di preferire l'acqua alle altre bevande, scegliendo preferibilmente acque oligominerali o minimamente mineralizzate, in modo da contenere l'apporto di sodio e calcio, il cui aumento nelle urine può favorire la formazione di calcoli.