Dall'ultima Nota di aggiornamento al Def presentata dal governo emerge che nel 2023 la spesa pensionistica salirà al 16,1% del Pil (+0,5% sul 2022) e nel 2024 lieviterà ulteriormente al 16,6%. Un andamento tutt'altro che tranquillizzante, dovuto anche alle ricadute della corsa dell'inflazione.
A conti fatti una pensione di 2.000€ al mese riceverà dal 1° gennaio 2024 un adeguamento di 15 euro al mese e circa 200 euro di arretrati. In tabella gli aumenti con le nuove fasce di perequazione contenute nella legge n. 197/2022.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto Quota 103, che va a sostituire Quota 102 (opportunità di anticipo pensionistico in vigore nel 2022). Quota 103 potrà essere utilizzata per tutto il 2023 e riguarda i lavoratori che maturano entrambi i seguenti requisiti: 62 anni di età; 41 anni di contributi.
L'aumento delle pensioni scatta da marzo 2023 per i pensionati con un importo di pensione oltre 4 volte in trattamento minimo (pensioni oltre 2.101,52 euro), mentre l'aumento delle pensioni è già scattato da gennaio per coloro che hanno una pensione fino a 2.101,52 euro (4 volte il trattamento minimo).
Quanti anni di contributi per andare in pensione nel 2023?
Hanno diritto alla pensione Quota 103, tutti coloro che entro il 31 Dicembre 2023 maturano il requisito anagrafico di almeno 62 anni e il requisito contributivo di 41 anni, considerando come detto precedentemente, il cumulo tra diverse gestioni INPS.