In pratica, in caso di sinistro bisogna dimostrare la propria innocenza, altrimenti vale il principio della presunta corresponsabilità. Ciò significa che è necessario fornire prove concrete sulla propria assenza di colpe, rendendo evidente come il proprio comportamento non abbia in nessun modo causato l'incidente.
Dunque, per stabilire chi decide chi ha ragione in un sinistro, in assenza di accordo tra le parti coinvolte, bisogna far riferimento all'accertamento operato dalle due assicurazioni e quindi alle relazioni dei rispettivi periti o, meglio ancora, al verbale di polizia o carabinieri intervenuti sul luogo.
Quando si fa la constatazione amichevole di chi è la colpa?
I presupposti per la validità della constatazione amichevole
Il modello CAI (o CID) deve essere firmato da entrambe le parti coinvolte nel sinistro. Il responsabile del danno deve ammettere la propria colpa, di conseguenza i due automobilisti devono essere d'accordo sulla dinamica dell'incidente.
Il concorso di colpa è disciplinato dall'art. 2054 2^ comma cc. che recita: “Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli”.
In caso di incidente con colpa avvenuto con un'auto non di proprietà, ne risentirà l'assicurazione del proprietario del veicolo: non solo la compagnia dovrà pagarne i danni, ma la classe assicurativa del proprietario ne sarà fortemente condizionata secondo il sistema Bonus-Malus.