Domanda di: Ruth Ferrari | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.1/5
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IL frutto viene dapprima privato dalla buccia, poi si procede all'asportazione dei semi e al lavaggio del residuo fibroso, al fine di rimuovere residui di polpa; a questo punto basta lasciare la luffa al sole in modo da portarla al completo essiccamento.
Staccate la pelle esterna e schiacciate i frutti partendo dal centro verso l'esterno facendo così uscire i semi che potrete essiccare e utilizzare l'anno seguente. Rimossi i semi e la parte interna più carnosa rimarrà la vostra eco-spugna che dopo una rapida essiccatura potrà essere utilizzata sotto la doccia.
Per sbucciarla conviene tagliare il picciolo. Per ottenere la spugna bisogna prendere l'interno del frutto essiccato e pulirlo dai semi e dalle impurità: per farlo il metodo migliore è lasciarlo macerare in acqua e poi schiacciarlo più volte, se necessario ripetendo la macerazione.
Quello di cui avete bisogno è quindi un disinfettante adeguato e la candeggina diluita rappresenta un'ottima opzione in questo senso. Per liberare la luffa da batteri e dalle cellule morte della pelle, immergetela nella candeggina (diluita con un acqua) per 5 minuti a settimana.
Da asciutta, la spugna di luffa è rigida, ma a contatto con l'acqua si ammorbidisce ed è in grado di assorbire sapone, bagnoschiuma o detersivo. Dopo ogni uso è consigliabile appendere la spugna per consentire che si asciughi completamente ed evitare la formazione di muffe.