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Cosa danneggia il telefono?
Un'esposizione eccessiva e prolungata alla luce blu dei dispositivi può infatti favorire la produzione di radicali liberi che danneggiano progressivamente la retina e aumentano il rischio di andare incontro a disturbi che possono provocare persino una perdita progressiva della vista come la degenerazione maculare, ...
Cosa serve per disinfettare un mobile?
Il nostro consiglio è quello di utilizzare l'alcool etilico ed eventualmente il talco: la combinazione di questi due ingredienti, applicati con un batuffolo di cotone, unisce l'azione sgrassante a quella assorbente per rimuovere anche macchie penetrate in profondità.
Cosa usare per pulire display?
Per pulire il monitor, ti consigliamo di utilizzare un panno con entrambi i lati in microfibra. Oltre ad essere estremamente morbido e non abrasivo, questo tipo di panno non è elettrostatico e ciò lo rende ideale per la pulizia degli schermi dei monitor.
Come proteggere al meglio lo schermo del telefono?
Una maniera più veloce ed economica per proteggere lo schermo dello smartphone è l'utilizzo delle cosiddette pellicole protettive che vanno applicate solamente sul display per difenderlo dai graffi, ma non dalle cadute. Le pellicole anti graffio possono essere realizzate in materiale plastico o in vetro.
Come pulire schermo senza aloni?
Pulisci lo schermo e il resto della TV con un panno in microfibra per evitare graffi. In caso di sporco ostinato, inumidisci leggermente il panno. Asciuga con un panno in microfibra asciutto. Non usare liquidi infiammabili o altri prodotti detergenti.
Cosa è meglio per disinfettare?
ipoclorito di sodio, disponibile sul mercato in concentrazioni che variano tra l'1,5 e il 15%, ha un'azione disinfettante efficiente contro batteri, virus, muffe e spore anche a basse concentrazioni. È comunemente conosciuto anche con il nome di candeggina o varechina (3-5%), euclorina, amuchina (1,5%).
Che tipo di aceto per pulire?
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Come disinfettare in modo naturale?
Basta unire 1 parte di succo di limone a 2 parti di bicarbonato e mescolare per pochi secondi fino ad ottenere un composto omogeneo che utilizzerete con una spugnetta direttamente sulle superfici da trattare.
Cosa succede se dormo con il cellulare vicino?
Le onde elettromagnetiche emesse dal telefono hanno una scarsa penetranza nel nostro cervello e non dovrebbero produrre radiazioni ionizzanti che con certezza scientifica risultano invece essere cancerogene. Detto ciò può dormire serenamente e, se la fa stare più tranquilla, lo faccia con il cellulare spento....
A quale distanza tenere il cellulare?
Insomma i produttori, per salvaguardare la nostra salute, ci consigliano di tenere l'apparecchio – mentre parliamo – a una distanza di 1,5 cm dall'orecchio.
Quante ore al giorno si dovrebbe usare il telefono?
Gli esperti consigliano ai genitori di limitare l'uso dei dispositivi digitali ad una singola ora per le giornate feriali e al massimo 4 ore per i week end. In Italia sono 270 mila i ragazzi che nei confronti di internet hanno un comportamento “a rischio dipendenza”.
Dove non usare l'aceto?
L'aceto non va usato neppure come anticalcare per rubinetti, lavelli o pentole sia perché finisce in acqua sia perché corrode e libera metalli. Sconsigliato poi su schermi di ogni tipo (pc, tv e cellulari) in quanto potrebbe rovinarli così come su superfici di marmo e granito.
Dove non usare l'aceto di alcool?
Prima dell'utilizzo, leggere sempre attentamente le indicazioni fornite dal produttore. Inoltre, ricordate sempre di non utilizzare l'aceto su superfici di marmo o di pietra naturale, perché le potrebbe corrodere. E infine, mai miscelarlo alla candeggina. La soluzione risultante è infatti altamente tossica.
Cosa succede se uniamo aceto e bicarbonato?
Come spiegano, infatti, quando si mischiano bicarbonato e aceto si ottiene una schiuma con le bolle. Che non è altro che una reazione chimica in cui si produce anidride carbonica. Quando il bicarbonato reagisce con gli acidi – in questo caso l'aceto – i due elementi si neutralizzano a vicenda.
Cosa vuol dire quando l'acqua ossigenata fa la schiuma?
È semplicissimo: le bollicine che si formano in seguito al contatto tra acqua ossigenata e ferita sono dovute alla presenza nel sangue di enzimi, chiamati catalasi, che scindono la composizione del preparato liberando molecole d'acqua e soprattutto ossigeno molecolare, generando quindi delle bollicine.
Cosa disinfetta di più la candeggina o l'ammoniaca?
L'ammoniaca in commercio è un composto di azoto che viene sempre diluito in una soluzione acquosa. Il suo odore è più pungente rispetto alla candeggina. Non è adatta per disinfettare, ma è perfetta per rimuovere a fondo lo sporco grazie alla sua azione sgrassante.
Perché il sale disinfetta?
L'origine del composto di acqua e sale è molto antico, infatti, esso iniziò ad essere utilizzato per le sue proprietà benefiche e per la sua azione disinfettante dovuta alla capacità del sale disciolto di attaccare la parete cellulare dei batteri, eliminandoli in modo definitivo.
Quali sono i panni in microfibra?
«I panni in microfibra sono composti di poliestere e poliammìdi (come il nylon) miscelati per sfruttare le potenzialità di ogni materiale: in genere è presente in maggiore quantità il poliestere, che ha la capacità di attirare e catturare polvere ed acari, mentre in minore percentuale sono presenti le poliammìdi in ...
Come evitare di lasciare impronte?
Come proteggere impronte digitali sul web
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