Come rispondere ai no dei bambini?
Domanda di: Jole De rosa | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023Valutazione: 4.5/5 (67 voti)
Meglio invece cercare di valutare il da farsi in base al contesto. In circostanze di potenziale pericolo, seguiamo il buon senso ed interveniamo in maniera autorevole, vale a dire garantendo dei limiti, non imponendoli; successivamente, ristabilita la calma, daremo una spiegazione.
Come reagire ai no dei bambini?
È importante lasciargli dire “no”, permettergli di protestare, ma non cedere sul comportamento. Se il genitore sa attendere con pazienza, senza reazioni eccessive, a volte al piccolo basta aver avuto la possibilità di sfogarsi protestando per poi tornare sui suoi passi e accettare la richiesta spontaneamente.
Come dire no senza dire no ai bambini?
Invece di dirgli: "No, non posso giocare con te ora", perché non dire: "Aiutami con le faccende di casa e poi giocheremo insieme". I bambini devono imparare che ogni azione ha delle conseguenze. Invece di vietargli direttamente di fare qualcosa, spiegategli cosa può provocare quell'azione.
Come spiegare i no ai bambini?
Si tratta di creare un riferimento interno, una voce che dica: "Questo si può fare, quest'altro no". I bambini devono imparare che alcune cose non si fanno, non perché glielo diciamo noi, ma perché causano del male agli altri, danno un dispiacere alla mamma o al papà, nuocciono al bambino stesso".
Quanto dura il periodo del no?
A quest'età è però ancora piuttosto facile calmarli con qualche distrazione. A partire all'incirca dai due anni e mezzo/tre anni le cose si fanno invece più complicate. La fase dei no si protrae all'incirca fino all'età di quattro anni.
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