(gr. Σελήνη) Divinità greca, personificazione della Luna. Figlia di Iperione e di Teia
Teia
(o Tia; gr. Θεία) Nella mitologia greca, nome, letteralmente «divina», di una delle Titanidi: figlia di Gea e di Urano, moglie di Iperione, madre di Selene, Elio e Aurora.
Dio solare greco (per il corrispondente italico e romano v. sol). Sebbene anche i Greci, come tutti gli altri popoli, avessero rapporti religiosi con il sole e la luce solare (preghiera di Socrate al sorgere del sole, Plat., Symp., 220 D), tuttavia H.
Fin dai tempi più remoti la Luna fu portata agli onori degli altari e venerata dagli Egizi, dai Fenici, dai Persiani, dai Greci, dai popoli italici e dai popoli di tutto il mondo.Il suo culto è presente anche se in modi diversi, presso tutte le culture e le antiche civiltà.
Nelle religioni dell'antica Grecia, Selene (in greco Σελήνη, "Luna"; etimo: "la Risplendente") è la titanide della Luna, figlia di Iperione e Teia, sorella di Elio (il Sole) ed Eos (l'Aurora).
Come si chiamava la dea della luna e della caccia?
Artemide era figlia di Zeus (il Giove dei Romani) e di Latona: la madre l'aveva partorita a Delo insieme al fratello Apollo, con il quale presenta molti tratti in comune. Dea della caccia, era armata di arco e, accompagnata dalle ninfe, frequentava boschi, montagne e fresche radure.