Come si dimostra il dolo nella calunnia?

Domanda di: Dott. Rufo Ferretti  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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La Suprema Corte di Cassazione (Sez. 6, Sent. n. 37654/2014), ha stabilito che il dolo nel reato di calunnia, si realizza quando colui che falsamente accusa un'altra persona di un reato, ha la certezza dell'innocenza dell'incolpato.

Come provare una calunnia?

La calunnia colposa, ossia commessa per errore, non è punibile. Dunque, la prova potrà essere costituita dal fatto che il denunciante era ben consapevole, per i rapporti pregressi tra le parti, dell'innocenza del denunciato e che, pur conoscendola, ha inteso ugualmente procedere nei suoi confronti.

Come si concretizza il reato di calunnia?

Il reato di calunnia, disciplinato dall'art. 368 c.p., si concretizza laddove un soggetto incolpi di un reato una persona di cui conosce l'innocenza, o simuli a carico di quest'ultima le tracce di un reato.

Quando non si configura il reato di calunnia?

Non sussiste il dolo del reato di calunnia quando la falsa incolpazione consegue ad un convincimento dell'agente in ordine a profili essenzialmente valutativi o interpretativi della condotta denunciata, sempre che tale valutazione soggettiva non risulti fraudolenta o consapevolmente forzata.

Quando la calunnia non c'è?

Non c'è calunnia quando il soggetto formuli l'accusa prospettando circostanze poi risultate non veritiere in forza di un atteggiamento colposo, imprudente o negligente o addirittura temerario.

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