Domanda di: Ing. Folco Serra | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.7/5
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Un robot così definito dovrebbe essere dotato di connessioni guidate dalla retroazione tra percezione e azione, e non dal controllo umano diretto. L'azione può prendere la forma di motori elettromagnetici, o attuatori, che muovono un arto, aprono e chiudono una pinza, o fanno deambulare il robot.
La robotica prevede l'applicazione di diversi tipi di motori, tra cui motori passo-passo bidirezionali, motori orbitali, pompe, motori vibranti. Un robot con un corpo complesso richiede la sincronizzazione di diversi motori. La sincronizzazione dei motori avviene tipicamente su microscala.
Sono sistemi solitamente mobili capaci di “percepire” l'ambiente circostante (attraverso vari sensori), di muoversi in differenti ambienti e di compiere azioni e prendere decisioni in funzione del contesto in cui si muovono ed operano.
La parola robot deriva dal ceco e significa “lavoro pesante”. Il robot è una macchina capace di svolgere quasi autonomamente un lavoro, sostituendo l'uomo, formata da un computer e una parte meccanica di forma molto variabile.
La robotica è la disciplina che si occupa della progettazione e realizzazione dei robot e delle loro possibili applicazioni. In questa scienza, sia le fasi della ricerca sia quelle della applicazione tecnologica integrano competenze di meccanica, informatica ed elettronica.