Domanda di: Dr. Modesto Pellegrini | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.5/5
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Normalmente, la comunicazione avviene tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite invio di una mail su casella certificata (Pec). Ovviamente per recedere da un contratto devono essere rispettati i termini del recesso così come previsti dalla legge o come pattuiti sul contratto stesso.
Per comunicare al professionista la decisione di esercitare il diritto di recesso, il consumatore può utilizzare il modulo tipo di recesso che gli era stato consegnato oppure presentare una qualsiasi altra dichiarazione esplicita. L'onere della prova incombe sul consumatore.
L'annullabilità del contratto può dipendere da incapacità di una delle parti o da vizi della volontà. Questi ultimi possono essere determinati da errore, violenza o dolo. L'azione di annullamento ha natura costitutiva: il contratto viene annullato con pronuncia del giudice, non “ex lege” (automaticamente).
Si può recedere dal contratto, senza pagare penali, se l'altra parte non rispetta gli obblighi presi, in questo caso si tratta di recesso per inadempimento. La legge però stabilisce che il recesso si può esercitare solo se l'inadempimento è grave, deve cioè riguardare una prestazione essenziale del contratto.
Quando non si può esercitare il diritto di ripensamento?
Il diritto di recesso può essere esercitato solo per contratti conclusi a distanza o negoziati fuori dai locali commerciali (art. 52 Codice del Consumo), pertanto non può essere esercitato nel caso di acquisti effettuati in negozio.