Domanda di: Vera Palumbo | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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Per impugnare le redini in modo corretto, il cavaliere, deve tenere le mani sopra al garrese, le braccia piegate al gomito, le dita chiuse con i pollici verso l'alto. Le mani devono rimanere morbide e ferme nella loro posizione, ogni loro movimento, anche piccolissimo, infatti, comunica al cavallo un comando.
Le redini devono rimanere sempre di piatto, la faccia interna a contatto del collo e le estremità cadenti lungo la spalla destra del cavallo. Impugnate le redini, il cavaliere tiene i pugni bassi all'altezza del garrese.
Anche al galoppo, alternate lo stare su con lo stare seduti. Rimanete in posizione per mezzo giro o per un circolo e poi cambiate. Provate a dare gli aiuti anche finché state su (soprattutto usate le gambe) e tenete i piedi sotto di voi, in modo da non faticare a stare su.
Le redini di ritorno sono composte da due redini che vengono fissate al sottopancia, poi passano in mezzo alle zampe anteriori del cavallo e negli anelli dell'imboccatura, dall'interno verso l'esterno, e infine arrivano alle mani del cavaliere.
Il piede va tenuto ben dritto sulla staffa con la punta del piede leggermente verso l'alto e il tallone verso il basso. Non sono le ginocchia che stringendo ci tengono saldi in sella, ma è il polpaccio aderente alla sella che ci dà stabilità.