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Che io avessi o che io abbia?
Per quanto riguarda i tempi, il congiutnivo si articola in quattro tempi: I due tempi semplici sono: presente (che io lodi) e imperfetto (che io lodassi). I tempi composti sono: passato (che io abbia lodato) e trapassato (che io avessi lodato).
Che differenza c'è tra congiuntivo e condizionale?
Il congiuntivo si usa per esprimere un'azione che indica un evento non sicuro, ipotetico o irreale a differenza del condizionale che esprime un'azione incerta ma che accadrà molto probabilmente in presenza di una determinata condizione.
Come si dice se fosse o se sarebbe?
Si dice: se fosse vero (e mai se sarebbe vero) sarebbe bello; se potessi (e mai se potrei) lo farei; se venisse (e mai se verrebbe) vedrebbe con i suoi occhi.
Che io deva o che io debba?
deva o debba? devano o debbano? Comunque scegliate, state tranquilli; non farete brutta figura. Le forme verbali citate sono, infatti, intercambiabili: potete ricorrere all'una o all'altra senza sbagliare.
Come si fa a non sbagliare i verbi?
Per non sbagliare basta ricordare tre regole e applicarle ogni qual volta si devono scegliere i tempi verbali della frase secondaria:
Il tempo del verbo nella frase principale. Il rapporto temporale tra la frase principale e quella secondaria. Il verbo della frase principale regge l'indicativo o il congiuntivo.
Quando non si usa il condizionale?
L'unico caso in cui non si può usare il condizionale passato è per esprimere CORTESIA!
Come riconoscere una condizionale?
La proposizione condizionale può essere esplicita o implicita. La condizionale è esplicita quando viene introdotta dalle congiunzioni e dalle locuzioni condizionali: se, purché, qualora, ove, a condizione che, a patto che, seppure, quando, nel caso che, nell'eventualità in cui, nell'ipotesi che, assunto che ecc.
Quando non usare il condizionale?
Il se che introduce una frase condizionale non può mai essere seguito dal verbo al modo condizionale; richiede invece l'indicativo, se la frase presenta l'ipotesi come un dato di fatto, il congiuntivo, se la propone come possibile o irrealizzabile.
Quando si può dire se io avrei?
in un'interrogativa indiretta → non so se avrei il coraggio di affrontarlo; quando il condizionale passato ha funzione di "futuro nel passato" → mi chiese se avrei avuto il coraggio di affrontarlo (in futuro).
Dove non usare il congiuntivo?
Il Congiuntivo non si usa generalmente quando il soggetto della principale e il soggetto della subordinata sono uguali, infatti si usa l'infinito. Il Congiuntivo può essere sostituito in una frase dal Condizionale senza modificare il significato generale.
Come si dice prudere al passato?
Tranne prudere, il cui passato remoto è prudé o prudette: essendo un verbo regolare, credo che il suo inesistente participio passato, se, per qualche motivo, dovessimo coniarlo sei secoli dopo la prima attestazione dell'infinito, non potrebbe essere altro che l'“orrido” *pruduto.
Quando non si usa il congiuntivo dopo il se?
Nel periodo ipotetico non mettere il congiuntivo dopo il se “Se la promozione del libro andrà male, smetterò di scrivere”, è corretto, perché indica un'azione che avverrà nel futuro al verificarsi di un certo evento.
Quando si usa il condizionale dopo il Che?
Il congiuntivo, che ha 4 tempi, esprime una condizione di incertezza, soggettività o timore, spesso introdotto dalla congiunzione "che". Il condizionale, che ha solo 2 tempi, esprime invece certezza a patto che si avverino delle condizioni espresse o sottintese.
Qual è la regola del congiuntivo?
Il congiuntivo ha quattro tempi, 2 semplici (presente, imperfetto) e 2 composti (passato e trapassato) che si formano con gli ausiliari essere o avere + participio passato. Il congiuntivo passato si costruisce con gli ausiliari essere o avere al presente congiuntivo + participio passato.