Come vedeva il mondo Pirandello?

Domanda di: Cristyn De luca  |  Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2023
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Pirandello vede un mondo claustrofobico e paradossale. Un mondo nel quale l'uomo non può veramente mai essere sé stesso perché non c'è un sé stesso, non c'è un solo io, ma tante forme e maschere in cui l'uomo è imprigionato. L'uomo non può realizzarsi, è un essere incomprensibile a sé stesso e agli altri.

Come vede la realtà Pirandello?

Sulla scia del pensiero di Bergson, per Pirandello la realtà si presenta come vita in continuo divenire, un perenne e caotico flusso in movimento e trasformazione, nel quale è immerso anche l'uomo.

Qual è la teoria di Pirandello?

Egli stesso nel 1900 scrisse una teoria: "Crisi dell'io", secondo la quale l'uomo, ovvero il suo spirito, è composto da frammenti che ogni volta si uniscono e associano in maniera differente, dando vita così a tante personalità e a tante visioni della vita.

Cosa ci insegna Pirandello?

Così accade anche nelle relazioni interpersonali: Pirandello ci insegna che essere noi stessi implicherebbe accettare il peso del confronto, dibattere, affrontare conflitti e sperimentarne i danni, mettere in discussione le proprie idee con il pericolo che vengano demolite.

Cosa critica Pirandello?

Pirandello critica le illusioni, ma non crede nella possibilità di conoscere davvero la realtà. Anzi, per Pirandello l'unico modo di vivere è quello di formarci delle rappresentazioni compiute del mondo e degli altri, che comunque saranno sempre del tutto inadeguate alla verità della vita.

Luigi Pirandello, il contrasto "forma-vita", le maschere e la follia.