Se la separazione deriva dalla violazione dei doveri del matrimonio da parte dell'altro coniuge , il giudice, nella sentenza di separazione, attribuisce al coniuge colpevole la responsabilità per la fine dell'unione. Questa dichiarazione viene chiamata addebito.
Chi tradisce deve pagare il risarcimento? Di norma, oltre all'addebito, il tradimento non implica altre conseguenze. Dicevamo però in apertura che eccezionalmente è possibile chiedere anche il risarcimento del danno. Ciò succede tutte le volte in cui, con l'infedeltà, viene leso l'onore e la reputazione del coniuge.
Sembra strano da dire ma è proprio così. Difatti, non perché è stata tradita le spetta il mantenimento. Ha diritto al mantenimento solo se sussistono altre condizioni: ossia la differenza di reddito con l'altro coniuge e l'essere in condizioni di non potersi mantenere da sé.
In caso di tradimento, é necessario verificare che l'adulterio sia stato la causa della crisi matrimoniale: se infatti l'adulterio avviene quando i due coniugi sono già in crisi, il coniuge infedele non subisce addebito (sentenza Cassazione n. 20256 del 19/09/2006).
L'infedeltà è giustificata solo quando la coppia è già divisa in modo conclamato per altre ragioni. La semplice stanchezza del coniuge verso la vita coniugale non è un dato sufficiente per considerare impossibile la prosecuzione del rapporto e, quindi, per giustificare l'amante.