Cosa è l'amicizia per Seneca?

Domanda di: Selvaggia Palmieri  |  Ultimo aggiornamento: 16 novembre 2023
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Stare con un amico significa stare con se stessi; non provando paura di se stessi, non dovremmo provare lo stesso sentimento in compagnia dell'amico.

Cosa pensa Seneca dell'amicizia?

Non raccomandando l'audacia in quanto tale, ma l'essere tale con l'amico e aggiunge “ come lo è con se stessi” [tam audaciter cum illo loquere quam tecum]. L'amicizia specchiata, ad esempio, se ci si tratta come fermi [fidelem], genera – se si ha un giudizio perspicace – amici leali.

Cosa ne pensa Cicerone dell'amicizia?

Lo stesso Cicerone è consapevole che trovare l'amico, quello vero, è bello quanto raro; l'amicizia autentica supera le difficoltà e i dissidi: «non c'è difatti peste più grande per l'amicizia che nei più la brama di denaro, nei migliori la lotta per le cariche pubbliche e per la gloria; dalla quale spesso inimicizie ...

In quale opera Aristotele parla di amicizia?

Pierre Aubenque, docente di storia della filosofia antica all`Università La Sorbonne di Parigi, parla del concetto di philía, amicizia, affrontato da Aristotele (Stagira, Grecia 384 a.c. – Eubea, Grecia 322 a.c.) nei libri VIII e IX dell`Etica Nicomachea .

Perché l'amicizia in un trattato di etica?

L'amicizia era, per Aristotele, legata alla virtù perché l'amicizia è per l'uomo una importante fonte di felicità, forse la più grande fonte, e un uomo che non ha amici per tutta la vita è irrimediabilmente triste, senza comrpomessi, senza poter far qualcosa a proposito di ciò.

Seneca, Su l'Amicizia