Ogni ordinamento giuridico tutela il c.d. diritto alla privacy. Il diritto alla privacy è inteso come il diritto alla protezione dei dati personali. O meglio, è definito come il diritto a ricevere un legittimo trattamento di tutti quei dati che siano idonei a dare informazioni inerenti la propria persona.
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
ricevere ed esaminare ricorsi, reclami e segnalazioni; vietare i trattamenti illeciti o non corretti e, se necessario, disporne il blocco; promuovere la conoscenza della disciplina in materia di trattamento dei dati personali; erogare eventuali sanzioni amministrative e penali.
dati del titolare (nome, denominazione o ragione sociale, domicilio o sede) o, ove applicabile, i dati del responsabile della protezione dei dati; finalità e basi giuridiche del trattamento dati; natura obbligatoria o facoltativa del consenso. Devono essere specificate le conseguenze del diniego del consenso.
le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche. l'appartenenza sindacale. i dati genetici e i dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica. i dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all'orientamento sessuale della persona.