Cosa rappresentano i 3 animali della Divina Commedia?

Domanda di: Dott. Maruska Galli  |  Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023
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I commentatori più antichi identificarono le tre fiere rispettivamente con la lussuria, la superbia e l'avarizia. Alcuni commentatori moderni invece preferiscono identificare le fiere con "le tre faville che c'hanno i cuori accesi" (Inferno, VI, v. 75), cioè superbia, invidia e avarizia.

Cosa rappresentano i 3 animali nella Divina Commedia?

Lonza, leone e lupa sono le tre fiere che nella selva oscura ostacolano la salita di Dante verso la cima del «dilettoso monte» oltre il quale è la salvezza. Qualunque lettore sa che nelle fiere sono nascoste le allegorie dei peccati di lussuria, superbia e cupidigia.

Cosa rappresenta il leone la lonza e la lupa?

È la seconda delle tre fiere incontrate da Dante nella selva oscura, nel Canto I dell'Inferno. Il leone è generalmente interpretato come allegoria della superbia, una delle tre disposizioni peccaminose che impediscono a Dante la salita del colle (la lonza è la lussuria, la lupa è l'avarizia).

Quale il significato allegorico delle tre fiere?

Le tre fiere rappresentano l'allegoria dei tre vizi capitali (lonza – lussuria, leone – superbia, lupa – avarizia), a causa dei quali non è possibile condurre una vita retta e proseguire nell'ascesa verso Dio.

Che cosa simboleggiano le tre belve che sbarrano la strada a Dante?

Ecco infatti che tre belve gli sbarrano la strada: una è la lonza (identificata con l'allegoria della lussuria e dell'incontinenza), un'altra è il leone che rappresenta la violenza (ira e accidia), l'ultima è la lupa, cioè il significato allegorico della cupidigia e del desiderio sfrenato.

Le tre fiere di Dante